Un periodo positivo per l'equity europeo
Nangle e Bhandari (Columbia Threadneedle): azioni del vecchi continente rafforzate fino al sovrappeso nei portafogli multi-asset
Alla luce della crescente incorporazione del rischio politico, del calo delle valutazioni e della dinamica degli utili positiva in Europa, abbiamo incrementato l'esposizione alle azioni europee.
I mercati sono diventati moderatamente ottimisti circa le previsioni di crescita globale e le ricadute favorevoli in termini di profitti e utili societari in seguito all'elezione di Donald Trump. Tuttavia, la mancata implementazione di una riforma significativa del sistema sanitario ci porta a mettere in dubbio la capacità del neo presidente di attuare le misure in materia di spesa pubblica e fiscalità. Tutto questo, unito alla crescente divergenza tra dati economici concreti e indicatori soggettivi (dove i primi appaiono meno solidi rispetto al clima di fiducia), ci ha spinto a dubitare dei segnali di una probabile crescita economica. In parte ciò è all'origine della flessione dei mercati azionari cui abbiamo assistito nonché dell'allontanamento dei rendimenti obbligazionari dai loro massimi a breve termine.

Nelle ultime settimane siamo comunque diventati maggiormente propensi alle azioni europee, per svariati motivi. Innanzitutto, in ragione del recente sentiment negativo abbiamo osservato massicci deflussi dall'asset class, mentre i titoli europei sono diventati generalmente più economici, in termini di valutazioni, rispetto a quelli statunitensi. Quando i deflussi hanno iniziato a dare segni di svolta, agli investitori si è presentato un interessante punto d'ingresso. Bisogna anche notare che le azioni europee hanno registrato un'ottima stagione dei risultati, con performance superiori alle previsioni già incoraggianti degli analisti. Inoltre, il mercato europeo attraversa attualmente un periodo di bassi margini di profitto che, abbinati al calo dell'euro e alle scarse pressioni salariali, offrono spazio per miglioramenti.
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