Mercati emergenti: asset in rialzo per il quarto mese consecutivo
Secondo Raiffeisen CM, continuano i flussi di capitale in entrata, molto richieste soprattutto le obbligazioni. Valutazioni azionarie in gran parte ancora promettenti
In ognuno dei primi quattro mesi dell'anno gli asset dei paesi emergenti hanno registrato un guadagno: azioni, valute e obbligazioni, sia in valuta forte che in valuta locale. Un fenomeno che non si vedeva dal 2002.
I mercati azionari dei Paesi emergenti nel loro complesso continuano a mostrare una crescita quasi doppia rispetto ai mercati azionari delle nazioni industrializzate. Ad aprile sono cresciuti in modo particolarmente significativo i corsi azionari in Polonia, Grecia e Turchia.

Nell'ultimo mese, gli Emerging Markets hanno registrato afflussi positivi di capitale per il quinto mese consecutivo e per la terza volta consecutiva il volume è stato superiore ai 20 miliardi di dollari. Gli investitori stranieri sembrano avere un interesse immutato, in particolare per le obbligazioni.
Il volume delle emissioni di obbligazioni in dollari USA dei paesi emergenti è aumentato sostanzialmente e i premi per il rischio rispetto ai titoli di Stato USA sono nel frattempo scesi a livelli storicamente bassi. Persino un Paese non investment grade come il Paraguay è riuscito a piazzare senza problemi un'obbligazione in dollari USA a 10 anni con un rendimento di appena 4,7%.
Sembra che anche i piccoli investitori negli USA e in Giappone si precipitino sempre di più ad acquistare obbligazioni dei mercati emergenti.
È da vedere, se gli attuali premi di rendimento compensano ancora i rischi assunti. In questo contesto è naturalmente giusto osservare che da molto tempo ormai questo non è più il caso dei titoli di Stato di molte nazioni industrializzate sviluppate. Il cosiddetto "reflation trade" sembra, dopo una breve pausa a marzo, continuare a essere in buona salute.
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