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30/08/2017

economia

Idee per investimenti di lungo periodo

Mackenzie (Aberdeen AM): con i titoli di stato a tasso dell'1%, abbinare alle azioni un mix diversificato di asset alternativi a più alto rendimento sembra poter offrire agli investitori risultati migliori

Gli investitori dovrebbero rigettare i modelli tradizionali di asset allocation basati su azioni e obbligazioni a favore di quelli che destinano quote maggiori agli alternativi. E' quanto emerge da una analisi delle tendenze di lungo periodo curata dal team multi asset di Aberdeen Asset Management.
Pubblicato due volte l'anno, l'Outlook è un'analisi dettagliata delle tendenze economiche e di investimento che influenzeranno le decisioni d'investimento nel corso dei prossimi 5-10 anni.
Il report sostiene che probabilmente i rendimenti dei titoli di Stato saranno estremamente bassi nel prossimo decennio: i bassi rendimenti di oggi significano che, ad esempio, è improbabile che i Gilt britannici generino un rendimento annuale superiore all'1%. Il team si aspetta rendimenti dall'azionario modesti se paragonati al passato recente, specialmente in mercati in cui le valutazioni sono diventate tirate.
I mercati azionari devono poi fare i conti con ostacoli di lungo periodo: dati demografici in peggioramento, scarsa produttività e la fine del boom creditizio in Cina.

Il fatto che la Cina tenga sotto controllo la crescita del suo credito farà rallentare la sua economia e quella mondiale. I mercati sviluppati faticheranno a colmare il deficit a causa della riduzione della popolazione in età lavorativa e di una crescita debole della produttività.
Gli scarsi rendimenti dei titoli di Stato sono il risultato matematico dei bassi rendimenti di oggi, causati da uno sbilanciamento strutturale profondo tra i risparmi globali e gli investimenti (il cosiddetto "surplus di risparmio"). I tassi d'interesse potrebbero salire un po' ma è improbabile tornino ai livelli prima considerati normali.
Secondo Craig Mackenzie, Senior Investment Strategist, "ci sono ancora opportunità nell'azionario: in Europa il ciclo di business ha finalmente preso slancio ed i Mercati Emergenti sono ancora relativamente convenienti. Alcune delle opportunità migliori si trovano però negli asset alternativi. Pensiamo che il debito dei mercati emergenti in valuta locale possa offrire rendimenti del 6%. I governi dei Paesi emergenti hanno imparato dal passato e le loro economie sono ora guidate in modo più prudente. Ci aspettiamo anche rendimenti interessanti dagli investimenti quotati in infrastrutture, in particolare da strade, ospedali e parchi eolici".



L'analisi arriva alla conclusione che gli investitori multi asset potrebbero dover riconsiderare l'asset allocation. Continua Mackenzie: "azioni e obbligazioni saranno ancora fondamentali per i portafogli di molti investitori. Questo è però un contesto poco favorevole per i modelli tradizionali di asset allocation composti da azioni e obbligazioni (in proporzione 40 a 60). Per decenni gli investitori hanno associato le azioni ai titoli di Stato per ottenere portafogli diversificati. Questo approccio ha funzionato quando i titoli di Stato offrivano un rendimento del 6% ma non è ottimale quando i rendimenti sono solo dell'1%. Abbinare alle azioni un mix diversificato di asset alternativi a più alto rendimento sembra poter offrire agli investitori risultati migliori".


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