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13/09/2017

economia

Emergenti: continua il trend positivo da inizio anno

Secondo il team di Raiffeisen, nel breve periodo potrebbero manifestarsi movimenti contrari e correzioni delle valute e delle azioni degli Emerging Markets

A luglio c?è stata un'ulteriore forte spinta verso l'alto sui mercati azionari dei Paesi emergenti. L'indice MSCI EM ha guadagnato oltre il 5%. Pertanto, l'aumento dall'inizio dell'anno è già superiore al 20%.
Il movimento è andato di pari passo con un nuovo forte calo del dollaro USA e un sensibile rialzo dei prezzi delle materie prime. L'andamento congiunturale, quasi ovunque positivo, ha supportato i movimenti al rialzo. Continuano anche gli afflussi di capitale degli investitori internazionali, non solo nelle obbligazioni, ma anche nelle azioni. Di recente sembra anche essere di nuovo migliorato l'umore degli investitori.
I dati sull'inflazione sorprendentemente deboli negli USA e le recenti dichiarazioni della presidente della banca centrale USA Yellen hanno spinto nettamente al ribasso il dollaro statunitense e hanno dato un ulteriore impulso ai corsi azionari nei paesi emergenti. Evidentemente la maggioranza degli investitori crede soltanto in ulteriori rialzi relativamente modesti dei tassi d'interesse da parte della banca centrale USA nei prossimi anni.

Bisogna vedere, se il futuro darà loro ragione.
Con il recente rialzo dei corsi, l'indice MSCI EM ha rotto il trend al ribasso che era seguito ai massimi storici del 2007. A medio termine questo potrebbe comportare altri aumenti dei corsi. Tuttavia, esistono anche alcuni punti che invitano alla prudenza, almeno nel breve periodo.
Da un lato, il sentiment di mercato sembra intanto molto ottimistico. I rialzi dei corsi finora si sono manifestati soprattutto in due settori, vale a dire quello della tecnologia dell'informazione e, con un certo distacco, nel settore del consumo ciclico. Inoltre, gli andamenti del dollaro, dei tassi d'interesse USA, dei dati sull'inflazione e delle azioni USA attualmente sembrano contrastanti. Le quotazioni azionarie segnalano una forte crescita dei fatturati e degli utili societari.
La debolezza del dollaro, i rendimenti delle obbligazioni USA, che continuano a essere bassi, e i tassi d'inflazione piuttosto stagnanti indicano, tuttavia, il contrario. Ciò significherebbe o un'imminente fine della svalutazione del dollaro o sorprese negative riguardo agli utili societari USA nei prossimi trimestri.


Entrambi comporterebbero problemi per i corsi azionari nei paesi emergenti. Inoltre, la crescita delle esportazioni dei mercati emergenti asiatici sembra avere superato per ora il suo apice.
La crescita dell'economia cinese continua a essere solida, dovrebbe, tuttavia, subire un rallentamento nei prossimi mesi, con relative conseguenze per molti altri Paesi emergenti.
Almeno nel breve periodo potrebbero quindi manifestarsi movimenti contrari e correzioni delle valute e delle azioni degli Emerging Markets. Ciò nonostante, il quadro di medio e lungo termine è ancora positivo, sia per i mercati azionari che per le valute dei Paesi emergenti, ma nei singoli casi si possono naturalmente registrare notevoli differenze da Paese a Paese.


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