Non comunicare a tutti i costi
Secondo il testo di Serena Scarpello siamo meno concentrati a causa dall'abbondanza delle informazioni gratuite e sempre disponibili, e più indaffarati nella corsa al controllo del nostro tempo
Il bello, se vogliamo, della tecnologia è di aver abbattuto ogni barriera all'ingresso nell'arena del pensiero e delle opinioni su qualsivoglia materia. La comunicazione, intesa come attività cruciale nella vita dell'impresa, non sfugge a questo principio, ponendo quotidianamente sotto gli occhi di tutti (manager, consumatori, stakeholders) fiumi di parole, spesso mal coordinate tra di loro, che inondano ogni bit della rete.

Per cercare di dare ordine, o meglio, di spiegare la logica con la quale questo flusso caotico si genera e si dovrebbe controllare, Serena Scarpello, comunicatrice di lungo corso, tenta nel suo scritto, "Comunicare meno, comunicare meglio" - edito da Guerini NEXT - di porre degli argini capaci di reggere l'onda d'urto.
Il libro propone al lettore - in un modo che risente molto, toppo della logica digitale oggi imperante - un percorso a brevi tratti, toccando temi e questioni certamente rilevanti, su come tentare di governare al meglio le comunicazioni.
Ecco così un accenno al Brand Journalism e allo storytelling, passando per la creatività quale strumento informativo, senza dimenticare la prima regola, ovvero la massima chiarezza e semplicità.
Il libro dà voce alle figure che popolano questo percorso, proponendo interviste ad alcuni professionisti della comunicazione.
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