La Brexit minaccia di spostare l'equilibrio di poteri all'interno dell'UE
Zahn (Franklin Templeton): quando UK sarà fuori, i Paesi favorevoli all'aumento della spesa potrebbero trovarsi in maggioranza, con una potenziale vittoria nelle votazioni anche a fronte di una possibile opposizione tedesca
Dopo un anno in cui l'agenda degli investimenti europei è stata dominata da fattori politici, ci aspettiamo che il 2018 porterà a una maggiore concentrazione sui fondamentali economici.
Tuttavia, guardando più da vicino, prevediamo un ritorno in agenda dei fattori politici dovuto al manifestarsi di tutte le conseguenze dell'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea (UE).
In particolare, riteniamo che la Brexit avrà un impatto significativo sull'equilibrio di poteri del blocco commerciale e sul suo modus operandi.
L'elezione di Emmanuel Macron a Presidente francese e la riconferma di Angela Merkel come Cancelliera tedesca, entrambi sostenitori di una maggiore integrazione europea, ci suggeriscono che la leadership politica favorevole all'UE è probabilmente più solida di quanto non lo fosse da molti anni a questa parte.

Riteniamo pertanto che almeno nel 2018 i fattori politici passeranno in secondo piano e che i mercati saranno più concentrati sul corso della politica monetaria della Banca Centrale Europea (BCE), nonché sui dati macroeconomici.
A nostro parere i dati sulla crescita in Europa sono generalmente positivi, sebbene vi siano motivi per essere prudenti. Alcune regioni sono più deboli di altre e l'inflazione in tutta l'Eurozona resta ben inferiore all'obiettivo del 2% fissato dalla BCE: tutto questo continua a giustificare il suo persistente orientamento accomodante. A nostro avviso la BCE estenderà probabilmente il suo programma di allentamento quantitativo (QE) fino a poco dopo settembre, il suo attuale orizzonte temporale.
Analogamente, ci aspettiamo che la BCE inizierà ad aumentare i tassi d'interesse soltanto quando il QE sarà stato ampiamente completato. Prevediamo pertanto che un rialzo dei tassi d'interesse nell'Eurozona avverrà non prima del 2020-2021.
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