Ci vuole una corporate compliance inappuntabile per una azienda di successo
Rondinone: salvo che per i settori vigilati, nelle imprese non si è ancora sufficientemente diffusa la cultura del presidio di un eventuale rischio di non conformità specifico
Ogni azienda, ogni impresa, deve tutelare la propria attività avendo la certezza, o quantomeno tendere ad essa, di agire in piena correttezza delle normative e leggi vigenti. Cosa che in Italia non è sempre scontata o facile da praticare. Molto utile su questa materia è il testo "La corporate compliance: una nuova frontiera per il diritto", curato da Guido Rossi ed edito da Giuffrè, con molti autorevoli contributi. Ne abbiamo parlato con uno dei coautori, Nicola Rondinone,.

"Il libro nasce dall'ultima grande intuizione del suo curatore, il prof. Guido Rossi, per cui la regulatory compliance negli anni a venire sia destinata a una crescita esponenziale nel mondo delle imprese italiane, sì da richiedere di essere studiata non solo sul piano dell'organizzazione aziendale ma anche, per la prima volta organicamente in questo libro, in relazione alle problematiche che essa solleva sul piano giuridico, nei vari versanti del diritto societario, dei gruppi, penale, amministrativo e antitrust".
Cosa s'intende esattamente per compliance?
Per (regulatory) compliance si intende la predisposizione di un presidio aziendale volto a mitigare il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite patrimoniali o danni di reputazione, in conseguenza di violazioni di leggi, regolamenti o provvedimenti delle Autorità di vigilanza ovvero di norme poste in via di autoregolamentazione.
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