Anche l'Europa ha i suoi titoli tecnologici d'eccellenza
Dicken (Columbia Threadneedle): gli USA hanno i "FAANG", mentre l'Asia ha i "BATTS". Il Vecchio Continente può contare su un numero più modesto ma di altrettanto validi colossi tecnologici
Mentre il mercato azionario statunitense metteva a segno nuovi picchi verso fine agosto, festeggiando la fase rialzista più duratura di tutti i tempi, gli investitori hanno dovuto ringraziare in parte i cinque colossi globali autoctoni del settore tecnologico: Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google (i cosiddetti "FAANG"). Da sole, queste società costituiscono circa il 15% del valore dell'indice S&P 500.

A fine luglio, i FAANG rappresentavano circa un quarto dei rendimenti totali dell'indice per quest'anno. Non a caso, da diversi anni a questa parte sono i suddetti titoli a trainare la performance del mercato statunitense.
Una dinamica analoga è stata osservata in Asia, dove i cosiddetti "BATTS" (Baidu, Alibaba, Tencent, Taiwan Semiconductor e Samsung) hanno anch'essi impresso slancio ai mercati azionari. Le piazze azionarie europee, invece, non dispongono di pesi massimi di questo rango nel settore tecnologico, il che spiega in parte perché i rendimenti degli ultimi anni non hanno retto il confronto con quelli statunitensi e asiatici.
I leader mondiali in Europa
Ciononostante, malgrado la penuria di nomi autoctoni, gli investitori in Europa possono comunque accedere a società tecnologiche leader su scala globale.
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