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19/12/2018

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Quattro travel manager su dieci usano le carte corporate per acquisti personali

Renard (CWT): questo aumenta la difficoltà per le aziende di tracciare le spese, e conseguentemente rende molto più difficile far rispettare le policy

Secondo una ricerca commissionata da CWT, società globale di gestione dei viaggi d'affari, quattro viaggiatori d'affari su dieci ammettono di aver utilizzato le carte aziendali per acquisti personali, più precisamente il 46% dei viaggiatori americani ed europei e il 38% di quelli provenienti dall'Asia Pacifico.
"I travel manager devono affrontare l'uso improprio delle carte aziendali - ha dichiarato Christophe Renard, Vice President di CWT Solutions Group, la divisione di consulenza di Carlson Wagonlit Travel - e anche capire perché i viaggiatori non rispettino le regole".
La pratica è diffusa, sebbene il 63% degli americani e il 58% degli europei intervistati riconoscano che la loro azienda ha una policy contraria all'utilizzo delle carte di credito corporate per acquisti personali, e che questa viene applicata nell'85% dei casi in entrambe le aree geografiche. Tra i viaggiatori dell'Asia-Pacifico, è il 69% a confermare una policy di questo genere nella propria azienda, con un tasso di applicazione dell'87%.
Complessivamente, a livello globale, sei viaggiatori d'affari su dieci dichiarano di disporre di una carta di credito corporate fornita dalla propria azienda.

La percentuale è più alta per chi proviene dall'Asia Pacifico (67%), quindi dalle Americhe (61%) e poi dall'Europa (56%).
Se le carte corporate sono utilizzate per acquisti personali, la ricerca mette anche in luce che le carte personali vengono spesso utilizzate per pagare spese di business.
A livello globale, il 49% dei business traveler usa sempre la propria carta di credito personale quando viaggia per lavoro. I viaggiatori provenienti dall'Asia Pacifico sono più inclini a questo comportamento (55%) rispetto a quelli delle Americhe (48%) o dell'Europa (44%).
"L'utilizzo di carte di credito personali per spese di business aumenta la difficoltà per le aziende di tracciare le spese, e conseguentemente rende molto più difficile far rispettare le policy", ha sottolineato Renard. "Se le aziende non vogliono emettere una carta di credito per tutti i dipendenti - il che è comprensibile - le carte di credito virtuali rappresentano un buon compromesso. In questo modo i viaggiatori non devono usare le loro carte personali per spese legate al business e, al tempo stesso, le aziende hanno la possibilità di sapere esattamente quali spese vengono effettuate dai loro dipendenti".



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