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09/01/2019

economia

Assiom Forex: Signori, si scende!

Il 2019 si prefigura come anno di eventi geopolitici che incideranno sensibilmente sulle strategie politiche monetarie delle banche centrali, aldilà dei valori di crescita economica delle principali economie. Recessione in arrivo?

Come preannunciato nell'outlook distribuito esattamente dodici mesi fa ("Enjoy 2018 as 2019 will be tough") l'anno che si sta per aprire nasce sotto il segno di un rallentamento economico globale, già prevedibile dalla lettura del ciclo economico compiuta lo scorso anno, che vede nelle politiche monetarie più restrittive e nell'erosione del potere d'acquisto delle famiglie alcune delle sue cause primigenie. Una decelerazione le cui premesse sono già state di fatto avvertite e che proseguirà sia nel 2019 che nel 2020 nelle principali economie mondiali (Europa, Stati Uniti, Cina, Giappone).
Sulla scena politica italiana, lo scontro iniziale con Bruxelles da parte dell'attuale governo sembra aver perso il suo slancio sia nei dati sul deficit sia soprattutto nei toni con l'Europa. Il 2019 sarà cruciale per capire se una strategia italiana conciliante sarà compatibile con le regole fiscali europee al fine di evitare una pericolosa escalation con imprevedibili conseguenze considerata l'importanza sia simbolica che di debito dell'Italia all'interno dell'EU.

L'attuale governo italiano e il crescente environment di proteste (Francia, Belgio, Olanda) tra le popolazioni che sentono di aver perso potere d'acquisto fanno in modo che si arrivi alle elezioni europee in una situazione di fragilità politica con una crescita economica non vigorosa.
Brexit: se a marzo si dovesse concretizzare un no deal come conseguenza decisionale per rispettare la volontà del popolo, ci sarebbe un forte impatto negativo sul PIL (-7% secondo BoE) e pertanto su tutta l'area Euro.
Sono queste le conclusioni condivise nell'Outlook 2019 dal Comitato di Ricerca di Assiom Forex formato da operatori sui mercati finanziari di emanazione di alcune delle maggiori banche ed intermediari italiani ed esteri. Vediamo qualche dettaglio.

Mercato Forex

L'incertezza, legata al deterioramento del ciclo economico globale e ai rischi geopolitici, potrebbe portare ad un aumento della volatilità. In Europa eventi quali la Brexit e le elezioni del Parlamento, se non saranno seguiti da un rinnovata politica economica, potrebbero sfociare in tensioni sociali.


Negli States un acuirsi della guerra commerciale tra Usa e Cina spingerebbe la Fed a rivedere la politica restrittiva. Il risultato di queste forze contrapposte potrebbe costringere l'eur/usd in una fase laterale tra 1,12-1,1750, seguita da un eventuale allungo dell'euro, in direzione di 1,2050 sull'aspettativa di divergenti politiche monetarie.
Il 2019 sarà in positivo o negativo l'anno della sterlina inglese. Il risultato di un rafforzamento o indebolimento della moneta dipenderà dall'esito della "Brexit". In caso di una soft exit potremmo assistere ad un marcato rafforzamento della moneta d'oltremanica in direzione di 1,43, in caso contrario, hard exit possibile un forte indebolimento, che potrebbe spingere la sterlina a rivedere l'area di minimo del 2016.
Il ruolo di moneta "safe haven" per eccellenza dello yen, in un contesto di incertezza e volatilità, sarà premiante. L'alta possibilità di un mercato in modalità risk-off, per i rischi geopolitici globali e per la fase di rallentamento del ciclo economico, farà della divisa giapponese un porto abbastanza sicuro per parcheggiare la liquidità.


Per lo Yen il ritorno dell'avversione al rischio (risk-off) potrebbe spingere la divisa in direzione di quota 100; mentre l'area 118,5 dovrebbe contenere eventuali spinte ribassiste.
L'economia cinese, in fase di profonda trasformazione, non dovrebbe subire forti contraccolpi a meno di un'escalation della guerra dei dazi. Sul fronte valutario, mentre continuerà l'apertura del conto capitale, la consistenza delle riserve valutarie detenute dalla PBoC dovrebbe fare da deterrente ad eventuali attacchi speculativi sulla divisa. In questo contesto da monitorare la tenuta dell'area 7 per il cross Usd/Cny. La violazione di questo livello potrebbe essere associata all'avvio di una guerra dei dazi che si potrebbe trasformare in una guerra valutaria.


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