Solo il 20% delle aziende è sicura della completa compliance alle normative europee
Bitteleri (Commvault): l'80% dei professionisti IT però ritiene che i regolamenti sulla protezione dei dati porteranno benefici alla propria azienda
La messa a norma di molte direttive internazionali, specialmente quelle targate UE, ha comportato per moltissime aziende, dalle più grandi a quelle piccolissime, una serie di adempimenti che hanno messo a dura prova chi se ne è materialmente occupato. E' vero che si è dato sicuramente impulso alla digitalizzazione e, in un certo grado, anche alla security, ma anche creato una qualche incertezza sull'esser realmente a norma.

Su queste tematiche, Commvault, azienda che opera nella protezione dei dati e nella gestione delle informazioni, ha reso noti i risultati di una ricerca condotta durante il Data Protection World Forum, svoltosi a novembre 2018 a Londra. L'indagine ha coinvolto esperti e professionisti IT di tutta Europa, e ne ha raccolto le opinioni sullo stato attuale delle normative sulla protezione dei dati.
Dai risultati è emerso che quattro manager IT su cinque ritengono che le esigenze di conformità alle normative, come il GDPR, porteranno benefici a lungo termine per le proprie organizzazioni, ma solo uno su cinque è sicuro che la propria azienda abbia raggiunto il rispetto completo delle leggi.
Alcuni dei risultati più significativi
a) Secondo quasi due terzi dei coinvolti (64%) le sfide tecnologiche come la migrazione al cloud, l'integrazione con i sistemi legacy e la gestione di dati non strutturati erano fonte di preoccupazione, ma i processi aziendali in evoluzione e i requisiti culturali necessari per adottare metodi conformi rappresentavano un problema ancora più significativo.
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