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27/02/2019

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Employer Branding: asset strategico per attrarre talenti

Saini (InfoJobs): l'86% dei candidati cerca informazioni sull'azienda prima di rispondere a un'offerta. I dipendenti le fonti più autorevoli, insieme agli esperti di recruitment

Si dice spesso che siano le aziende a scegliere i candidati migliori durante i processi di selezione. Tuttavia, in un'era in cui l'informazione corre veloce e internet gioca un ruolo fondamentale nello scambio di opinioni ed esperienze personali, anche le aziende devono investire sulla propria reputazione online per poter attrarre i talenti migliori e garantirsi così un vantaggio rispetto ai competitor. Anche chi è in cerca di una nuova posizione lavorativa infatti, valuta l'azienda prima di candidarsi a un'offerta di lavoro, come confermato dall'indagine sull'employer branding condotta da InfoJobs, piattaforma di reclutamento online, che ha evidenziato come l'86% dei candidati cerca informazioni sulla reputazione dell'azienda prima di rispondere a un'offerta di lavoro.
Implementare una strategia di employer branding rappresenta quindi un aspetto da non sottovalutare e non basta un buon sito aziendale o una gestione attenta dei propri canali social. Bisogna prestare attenzione più in generale alla web reputation, ovvero a cosa si dice online dell'azienda.

Infatti, il 67% dei candidati si affida alla ricerca libera sul web per informarsi, mentre solo il 19% guarda i canali aziendali come il sito corporate o i canali social.
I candidati cercano infatti informazioni che vadano oltre la storia dell'azienda e i servizi che offre, per scovare nel web informazioni ritenute più rilevanti per la propria scelta. Tra gli elementi che giocano un ruolo chiave nella valutazione di un'azienda vi è prima di tutto il clima lavorativo, quindi sapere come lavorano i dipendenti, cosa fanno nel quotidiano, quali sono i ritmi e com'è l'ambiente di lavoro (50%), cui seguono l'andamento economico dell'azienda (44%), la filosofia aziendale, la mission e i valori alla base (42%), l'offerta formativa e i possibili percorsi di carriera, parimerito al 41%. In questa fase risulta invece meno importante sapere se c'è un orario di lavoro flessibile o la possibilità di fare smart working (18%), se l'azienda offre pacchetti di welfare (5%) o se porta avanti attività di responsabilità sociale come il volontariato (2%).
Infine, una buona strategia di employer branding non può prescindere dall'engagement e dalla valorizzazione delle risorse interne, primi ambassador del brand.


Per il 58% dei candidati infatti sono i dipendenti la fonte più attendibile per venire a conoscenza di come si lavora davvero all'interno di un'azienda. Solamente il 14% si affida alla voce delle Risorse Umane o dei Top Manager, mentre il 26% ascolta quando possibile la voce imparziale di un esperto di selezione e recruiting.
"Ogni mese, oltre 440.000 candidati rispondono ad almeno un'offerta presente su InfoJobs. La reputazione aziendale è fondamentale soprattutto in questo momento di ricerca attiva, per avere una candidatura consapevole e motivata. Per questo consigliamo sempre alle nostre aziende di presentarsi al meglio, fornendo agli utenti non solo tutte le informazioni relative alla ricerca in corso, ma anche quelle più generali sull'azienda come datore di lavoro", commenta Filippo Saini, Head of Job di InfoJobs.


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