L'altalena delle borse cinesi
Yeo (Aberdeen Standard Inv.): entro cinque anni è stato stimato che le A-shares del Paese potrebbero costituire fino al 20% degli indici MSCI
La decisione di MSCI di aumentare il peso delle A-shares cinesi nei propri indici potrebbe sembrare epocale. Dopo tutto, è un mercato enorme, con circa 3.500 titoli e un valore di circa 8,5 trilioni di dollari.
Per noi, in quanto stock-picker, l'inclusione decisa da MSCI non ha un'applicazione pratica e immediata. Non influisce sulla nostra visione del fatto che un'azienda sia interessante o meno, né sentiamo il bisogno di modificare i nostri portafogli. Manteniamo una visione a lungo termine di quello che storicamente è stato un mercato volatile e momentum-driven.
Molti investitori globali continueranno a vedere il mercato azionario onshore cinese come un semplice paniere di titoli, indipendentemente dalla decisione di MSCI. Dopo aver perso più del 30% lo scorso anno, questo mercato ha registrato un forte recupero dall'inizio del 2019.

Parliamo comunque di un mercato inefficiente, dove l'80% del fatturato proviene da investitori locali retail, più facilmente influenzati dalle ultime notizie, piuttosto che dalle prospettive sugli utili delle società A-share. L'anno scorso gli investitori sono stati bombardati da notizie negative sul rallentamento della crescita economica cinese, sull'aumento dei fallimenti e sulla guerra commerciale con gli Usa. Tutto ciò ha minato la fiducia e frenato i piani di investimento delle società.
Ma questa era visione di breve termine. Gli investitori internazionali hanno validi motivi per guardare a questo mercato in chiave più positiva, soprattutto nel lungo periodo. Le autorità cinesi stanno orchestrando il rallentamento, frenando la crescita alimentata dal debito per salvaguardare il proprio sistema finanziario. Allo stesso tempo, è in atto uno stimolo allo sviluppo dei consumi interni e dei servizi. L'obiettivo è avere un'economia più autosufficiente e sostenibile. Tutto ciò è di buon auspicio per la stabilità futura. In risposta alle sfide a breve termine, i responsabili politici hanno adottato misure volte a stimolare determinati settori e sono pronti a sfruttare ulteriormente le leve monetarie e fiscali per contribuire ad agevolare questa transizione economica.
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