Quel debito privato tenuto nascosto
Si parla solo del rapporto Pil/debito pubblico, dimenticando che quello delle famiglie è altrettanto importante. Perché non sommarli insieme? Forse perché molte gerarchie cambierebbero?
Costancio della BCE l'ha ammesso più volte: nell'eurozona (e anche nel mondo) la crisi non è generata dal debito pubblico, ma da quello privato. E' stato così in Grecia, in Irlanda, in Spagna e Portogallo, entrati in crisi con un rapporto debito pubblico/Pil bassissimo.
Già perché se il debito privato diventa insolvibile, magari contratto con banche o fondi stranieri, causa inesorabilmente un problema pubblico. In Italia, peraltro, abbiamo raggiunto vertici inarrivabili di masochismo con il bail-in, unici al mondo. Ricordiamo che dagli USA era arrivato nel 2008 il problemino dei subprime, fondi salsiccia con mutui (debiti) farlocchi. E per le stesse cause le due grandi banche tedesche non stanno passando un gran momento.

Quanto conti il debito privato (quello delle famiglie per capirsi) in relazione al Pil è evidente dall'assoluto diniego della UE e della BCE di cumularlo a quello pubblico per dare il vero dato dell'indebitamento di un Paese.
Il perché di tanta resistenza è presto detto: con la somma dei due debiti molti Paesi "virtuosi", tali non sarebbero più, con conseguenze, per esempio sui rating dei titoli di stato. Ma diamo un'occhiata all'ultimo rapporto della BIS (Bank of International Settlement) relativo al terzo quadrimestre 2018.
Visto che l'ultima crisi mondiale era partita dagli USA, la Top 10 del debito privato diventa una Top 11, dove all'ultimo posto c'è proprio l'America, con un rapporto debito/pil del 76,4% (era poco sotto il 100% nel 2007-08). Salendo, troviamo: UK (86,5%), Svezia (88,5%), Nuova Zelanda (93,3%), Corea del Sud (96,9%), Canada (100,2%), Norvegia (100,5%), Olanda (102,7%), Danimarca (116,7%), Australia (120,5%), e al primo posto la Svizzera con 128,8%!
BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo
