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02/05/2019

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Legno-arredo: un mercato da 21,8 miliardi di euro

Secondo l'Ufficio Studi Mediobanca, Il 2017 conferma le buone performance per l'export, ma è la domanda interna a trainare il comparto Nord Est locomotiva del settore: suo il 43% delle imprese

Si è da poco concluso il Salone del Mobile e del Design di Milano con numeri da record, a testimonianza che il Made in Italy nel mondo è caratterizzato dalle 3F: Food, Fashion e Furniture. Quest'ultimo settore è stato analizzato dall'Ufficio Studi Mediobanca, nel secondo Focus Aziende Legno-Arredo. Vediamo i principali risultati.
Nel 2017 le imprese operanti nella filiera del legno e dell'arredo hanno generato un fatturato aggregato pari a 21,8 mld di euro (+4,4% rispetto al 2016), di cui circa un terzo (9 mld) proveniente da vendite realizzate all'estero. Sulla base degli ultimi dati di settore resi disponibili da FederlegnoArredo, il tasso di rappresentatività delle 330 aziende, nel 2017, risulta pari al 53% in termini di fatturato (su 41,5 mld) e al 63% in termini di export (su 14,3 mld).
Nello stesso anno, il fatturato delle sole aziende produttive ha toccato quota 16,5 mld di euro, segnando un progresso del 5% sul 2016. In questo caso, il peso dell'export è pari a poco più della metà del giro d'affari complessivo (51,5%, 8,5 mld).


Per quanto riguarda i comparti, a crescere maggiormente nel 2017 sono stati i produttori di mobilio per ufficio e spazi pubblici (+8,7% nelle vendite), seguiti dai produttori di cucine (+7%) e da quelli di legno e derivati (+6,8%). Meno dinamici, invece, i mercati dell'illuminazione (+0,9%) e delle poltrone e dei divani (+0,8%).
Nonostante l'export rappresenti un'importante voce per tutti gli operatori, nel 2017 i maggiori incrementi di vendite sono stati realizzati sul mercato interno. Fa eccezione l'altro mobilio domestico diverso dalle cucine, comparto che ha nell'esportazione il suo punto forte.
Le 330 imprese occupano circa 82.000 dipendenti, in aumento del 6,5% rispetto al 2013. Dieci di queste danno lavoro al 30% circa (24.000 dipendenti) del numero complessivo di occupati. I principali incrementi si devono alle imprese commerciali (+16,8%), mentre, nell'ambito delle produttive, i settori più dinamici sono stati quelli dell'altro mobilio domestico (+15,6%) e degli uffici e spazi pubblici (+12%). In calo gli imbottiti (-4,7%) e l'illuminazione (-7%).


L'88% delle aziende ha chiuso i conti in utile. Nel 2017 il risultato d'esercizio, pari a 708 mln di euro, segna un ulteriore incremento dell'8,3% rispetto al 2016.
Dal punto di vista finanziario le imprese del settore possono vantare una buona solidità: negli ultimi cinque anni, infatti, l'incidenza del debito finanziario sui mezzi propri è passato dall'80,3% del 2013 al 54,5% del 2017. Contemporaneamente è cresciuta anche la liquidità rapportata al debito finanziario (dal 31% al 50,6%). Chiude il quadro un'elevata affidabilità creditizia, confermata dai punteggi di credit scoring che nel 2017 includevano il 71,9% delle aziende produttive nella classe investment grade.

La distribuzione sul territorio

Sono 330, di cui 52 commerciali e 278 produttive, le imprese del settore Legno-Arredo che nel 2017 hanno realizzato almeno 16 mln di euro di fatturato. Il Nord Est è l'area italiana maggiormente rappresentata (142 imprese, il 43% del totale), seguita dal Nord Ovest (108, 33%), dal Centro NEC (49, 15%) e dal Centro, Sud e Isole (31, 9%).



Le 5 regioni che contano una cospicua presenza di aziende specializzate nel settore Legno-Arredo sono nell'ordine: Lombardia (98 aziende), Veneto (70), Friuli Venezia-Giulia (33), Marche (30) ed Emilia-Romagna (27) che - insieme - rappresentano il 78% del totale delle imprese considerate (80% in termini di fatturato). Ben 174 imprese, inoltre, si trovano in aree distrettuali, a conferma dell'importanza delle reti imprenditoriali locali, che col loro modello basato sulla collaborazione e sulla competizione moltiplicano le capacità delle singole aziende.

I Top player

La seconda edizione dell'indagine incorona nuovamente Ikea Italia Retail quale primo gruppo in Italia per fatturato (1,8 mld di euro, +1,3% sul 2016), con alle spalle Edil Tre Costruzioni (Mondo Convenienza) (1,1 mld, +5,8%). Completa il podio il gruppo Saviola (0,6 mld, +10,4%) operativo nella lavorazione del legno, tallonata dalla Inca Properties Friul Intagli (0,5 mld, +8,1%) che produce altro mobilio domestico e dalla Natuzzi (0,4 mld, -1,9%) del comparto poltrone e divani.



Tra le 330 aziende i campioni per crescita di fatturato totale sono: Sistem Costruzioni (Mo; +90,1%), Paolo Castelli (Bo; +71,4%), Marine Interiors (Pn; +64,6%), Spencer Contract (Ge; +62%) e Ares (Ar; +46%).
Si tratta perlopiù di aziende del settore contract per l'arredo di spazi pubblici, navi e imbarcazioni. Tra le 278 imprese produttive i campioni per vendite all'estero (incidenza sul fatturato quasi totalitaria) sono: Bardi (Pt), Gamma Arredamenti International (Fc), Camel Group (Pn), Tecnoform (Bo) e Ellevi (Mb).

La struttura e la governance

85 delle 330 imprese in esame hanno struttura di gruppo e redigono un bilancio consolidato. Sono 662 le società consolidate integralmente, di cui 239 manifatturiere (170 italiane e 69 estere). Complessivamente la rilevazione raccoglie i dati di oltre 900 società.
Per quanto riguarda la governance, ogni azienda ha un board composto in media da tre persone (1.


046 membri in tutto), con il 91,8% dei consigli che non superano 5 unità. Gli Over73 rappresentano il 13,2% delle posizioni, mentre i Baby Boomers, con età compresa tra i 54 e i 73 anni, sono la fascia generazionale più rappresentata (48%). A seguire i nati tra il 1966 e il 1980 (Generazione X) coprono il 32,8% delle cariche. Scarsa la presenza dei Millennials (5,9%) (1981-1995) e degli Under24 (0,1%). La presenza femminile, infine, è limitata al 21,1% delle cariche.


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