Lagarde alla BCE? Anche no!
Sarebbe la prova che l'ente di Francoforte diventerebbe un attore politico più di quanto non lo sia adesso. E che la Francia deve proteggere sé stessa
Nei giorni scorsi è apparsa su un quotidiano nazionale un articolo apparentemente "frivolo" e che sarebbe passato inosservato se non fosse perché era incentrato su alcune affermazioni piuttosto personali di Christine Madeleine Odette Lagarde. Non proprio una signora qualsiasi, ma il Direttore Operativo del Fondo Monetario Internazionale.
Colei che ha preso il posto di Strauss Kahn, colpito da un presunto scandalo sessuale, risponde allo scrittore Yann Moix che considerava non attraenti le 50enni: "Mio marito dice che a letto lo rendo felice". Com'è umana lei, direbbe Fantozzi.

Ma perché rilasciare una simile dichiarazione? E che valore attribuirgli, visto che stiamo parlando di una signora tra le più influenti al mondo, a capo di un'organizzazione responsabile della morte - più che della vita - di nazioni intere (citofonare Grecia o Argentina), che agisce per conto della finanza più spietata? Un soggetto che è una delle più evidenti espressioni delle élite internazionali?
Citando ancora Fantozzi, per "umanizzarla". Renderla cioè più accettabile dalle popolazioni europee, in quanto in lizza per la successione di Mario Draghi alla BCE.
Ma perché togliere quell'allure snob all'algida Lagard?
La spiegazione è: anche per far dimenticare questa lettera a Sarkozy, trovata in una perquisizione della polizia a casa sua.
"Caro Nicolas,
molto brevemente e rispettosamente:
Sono al tuo fianco per servire te e i tuoi progetti per la Francia.
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