Scudieri (ANFIA): è la principale responsabile della caduta delle immatricolazioni da settembre ad oggi. Ha causato incertezza nei consumatori
"Il mercato italiano della mobilità è tra i più penalizzati da impulsi utopistici. L'auto ci sarà sempre, se il legislatore non gli farà troppo male, visto che alcune vetture oggi sono soggette a tripla tassazione. Il motore diesel è il più virtuoso in termini di emissioni, ma le scelte politiche lo demonizzano. L'automotive è un fattore di equilibrio o squilibrio geopolitico, l'elettrico è solo un prodotto pretesto. Il vero nodo sono le batterie e dove di acquisteranno. La Cina con la spinta sull'elettrificazione dei veicoli ha messo tutti in crisi, grazie alle sue politiche di acquisizione dei metalli rari dall'Africa, e oggi ha l'87% della produzione delle batterie a livello mondiale. Noi italiani dobbiamo fare shopping tecnologico all'estero, e magari abbandonare l'elettrico per abbracciare le fuel cell".

Sono alcune delle affermazioni fatte da Paolo Scudieri, Presidente Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilitica) e CEO di Adler-Pelzer Group, in occasione del suo intervento durante il convegno di presentazione del "Rapporto Analisi dei Settori Industriali", stilato da Promeieia e presentato con Intesa Sanpaolo. Abbiamo approfondito con lui la situazione italiana.
Come possiamo descrivere la congiuntura attuale del settore automotive?
Si tratta di una congiuntura dovuta a fattori politici, soprattutto in Italia, legata all'ecobonus, alla cosiddetta tassa malus-bonus, con tanto malus e nulla di bonus, che evidentemente ha tracciato questa temporalità dal settembre dell'anno scorso fino a tutt'oggi di una caduta del mercato delle immatricolazioni dovuta all'incertezza dei consumatori ad utilizzare e acquistare veicoli nuovi.
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