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03/07/2019

digital

Come le aziende possono diventare protagoniste sul mercato cinese

Canzian (Retex): siamo una società che aiuta i retailer nella sfida all'innovazione e unico Trusted partner di WeChat in Europa

La Cina è un mercato imprescindibile per ogni brand che intenda guardare all'internazionalizzazione come strategia di sviluppo del proprio business. E' un Paese ormai a trazione digitale, dove i fruitori del web sono circa 800 milioni, e l'eCommerce presenta peculiarità che richiedono competenza ed esperienza per essere realmente efficace. Ne abbiamo parlato con Nicola Canzian, Managing Partner di Digital Retex.

Chi è Retex?

E' un gruppo che nasce nel 2011 ma cresce in modo sostanziale dal 2013, operando essenzialmente nel mondo del retail. Attualmente contiamo circa 220 persone, e ci occupiamo sostanzialmente di fornire servizi, hardware, software e consulenza, per i retailer.

La vostra specializzazione è la Cina. Cosa implica?

Per noi la Cina è partita circa quattro anni fa intorno ad un catalizzatore che è WeChat. Siamo diventati Trusted Partner (TP) tra i primi, e quest'anno siamo rimasti gli unici, visto che Tencent ha deciso di utilizzare noi come unico TP per tutta l'Europa.


Attorno al mondo WeChat, negli ultimi 3 anni e mezzo abbiamo coagulato una serie di altri servizi che riguardano un po' tutte le piattaforme digitali cinesi, e tutti i servizi che servono per accompagnare i brand europei nel mercato cinese. Oppure per vendere i propri prodotti ai turisti cinesi che visitano l'Italia e l'Europa. Abbiniamo quindi servizi di agenzia, tecnologia - fondamentale dato che si tratta di piattaforme tecnologiche - e consulenza per aiutare i brand per affrontare al meglio un percorso che è oggettivamente molto difficile, ma molto promettente.

In sintesi, cosa significa portare le aziende italiane in Cina e con che modalità

Dipende molto dall'azienda. Chiaramente ci sono molte imprese che hanno già una presenza strutturata in Cina, a volte anche sui canali digitali (WeChat in primis). Noi interveniamo nei casi in cui le performance sono migliorabili. Cerchiamo di aiutarli a fare ancora meglio. Molto spesso però la media azienda italiana ha bisogno di aiuto nel progettare il suo approccio alla Cina. Quindi si parte tendenzialmente con la consulenza, con degli studi di fattibilità per capire se qual prodotto può funzionare, come e in quali canali va proposto.


E poi costruendo un passo alla volta, mettendo in piedi tutti i passaggi necessari, per arrivare fattivamente a capitalizzare l'investimento attraverso le vendite. Questo lo possiamo fare attraverso WeChat stesso, avendo sviluppato la tecnologia che serve per farlo.

Qual è la vostra azienda target?

In cima alla piramide metterei un brand che ha una storia da raccontare, che ha un prodotto consumer, con dimensioni molto variabili. Possono andare da qualche decina di milioni di fatturato e che punta alla Cina come mercato strategicamente prioritario, fino ad aziende che fatturano diverse centinaia di milioni ma che non hanno affrontato il tema Cina nel modo appropriato. Possiamo anche agire come specialisti di nicchia di aziende molto grandi o molto strutturate, che però vogliono spingere al limite le loro performance sul mercato cinese.


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