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24/07/2019

idee

Le imprese italiane vedono prospettive future migliori di tutta l'eurozona

Virdee (IHS Markit): l'incremento della fiducia è in parte guidato dal settore manifatturiero. È il miglior risultato dal febbraio 2018

Le prospettive di business dell'Italia sono migliorate nettamente più di quelle di qualsiasi altro Paese da febbraio a giugno. Un risultato notevole perché la fonte è autorevole. Infatti, la fiducia delle imprese italiane del settore privato è migliorata, secondo l'ultimo sondaggio IHS Markit Italy Business Outlook, con un maggior ottimismo per quanto riguarda l'attività di business futura, l'occupazione e la spesa in conto capitale, tutte in aumento rispetto alla precedente indagine. La survey ha esaminato circa 12.000 aziende in 17 principali Paesi e regioni tra il 12 e il 25 giugno.
Il saldo netto delle società che prevedono un aumento dell'attività nei prossimi 12 mesi è ora del +29%, in crescita dal +23% di febbraio e il più alto dal giugno 2018.
Questo miglioramento dal primo trimestre è il maggiore tra tutti i Paesi per i quali sono disponibili dati comparabili.
I fornitori di servizi hanno guidato la ripresa, con il rispettivo saldo netto in miglioramento a un massimo di un anno del +30% a giugno.

Le aspettative di un miglioramento generale della domanda interna, di maggiori investimenti pubblici e di un migliore utilizzo della tecnologia sono state tutte segnalate come ragioni per essere fiduciosi.
Anche nel manifatturiero sono più ottimisti, registrando un saldo netto di attività più forte del +28% a giugno, il più alto dal febbraio 2018.
Le previsioni di un aumento delle vendite, una ripresa della domanda estera e una riduzione degli oneri fiscali sono state segnalate dai produttori come motivi per un sentiment positivo. Al contrario, l'instabilità politica e la crescente tendenza globale verso il protezionismo commerciale sono stati segnalati sia dal manifatturiero sia dai fornitori di servizi come il principale minacce alle prospettive future.

Guadagni aziendali

Il miglioramento sentiment sulla produzione non si riflette nelle prospettive di redditività. A livello aggregato, le previsioni di profitti sono invariate rispetto al saldo netto di febbraio del +14%, rimanendo al livello più basso dalla metà del 2013. Tuttavia, vi sono divergenze a livello settoriale, con un sentiment di profitto produttivo raddoppiato a +12% a giugno.

I fornitori di servizi, nel frattempo, hanno registrato un lieve calo delle previsioni di profitto da febbraio, con il rispettivo saldo netto in calo al +15%.

Occupazione e piani di investimento

Gli ultimi dati sulle prospettive indicano che la creazione di posti di lavoro è stimolata dall'aumento della fiducia per le attività future. Ciò detto, il livello generale di ottimismo delle assunzioni rimane modesto, con un saldo netto inferiore del +10% a quello della zona euro (+13%). Nonostante i rialzi da febbraio, i dati rivelano che il sentiment dei produttori e dei fornitori di servizi è il secondo più basso da febbraio 2014 e giugno 2016 rispettivamente.
I dati dell'outlook di giugno indicano un solido miglioramento delle intenzioni di spese Capex (spesa in conto capitale) italiane, con il corrispondente saldo netto in crescita del +16% dal +12% di febbraio e il più alto congiunto da quando i dati compositi combinati italiani sono stati raccolti per la prima volta a ottobre 2009.
Anche la spesa per la ricerca e lo sviluppo dovrebbe aumentare sensibilmente, con il saldo netto invariato al +13%, il più alto nell'area dell'euro.


Il sentiment tra i fornitori di servizi è leggermente sceso al +11% dal +13% di febbraio, mentre le intenzioni di R&S manifatturiere sono migliorate a +18% dal +15%.

Aspettative di inflazione

Una percentuale minore di imprese italiane prevede un aumento dei costi non relativi al personale nel prossimo anno rispetto a febbraio. Con un +15% di giugno, il saldo netto corrispondente è passato dal +19% del precedente sondaggio al minimo dal febbraio 2018.
Le aspettative nel manifatturiero per i costi non relativi al personale sono ora le più basse dall'inizio del 2009. Al contrario, il saldo netto delle società di servizi che prevedono maggiori costi non relativi al personale è il secondo più elevato dal secondo trimestre del 2008.
Analogamente, il saldo netto delle imprese che prevedono un aumento dei costi del personale è sceso al +21% a giugno dal +23% di febbraio. A livello settoriale, i fornitori di servizi si aspettano un aumento più consistente delle bollette salariali.
Le imprese italiane intendono aumentare i prezzi medi di produzione per compensare i maggiori costi nei prossimi 12 mesi.


Detto questo, a +6%, il rispettivo saldo netto è il più basso da giugno 2013.
Secondo Amritpal Virdee, economista di IHS Markit, "la fiducia delle imprese italiane verso le prospettive di crescita future è leggermente migliorata dall'inizio dell'anno, anche se il sentiment rimane sottotono. L'aumento dell'ottimismo riflette la tendenza osservata nell'eurozona, con le imprese italiane che registrano il maggiore miglioramento di tutti i Paesi per i quali sono disponibili dati comparabili.
Il miglioramento della fiducia delle imprese italiane è in parte guidato dal settore manifatturiero, con i produttori di beni di umore più vivace dal febbraio 2018. Rispecchiando questo fatto, il sentiment degli utili manifatturieri è raddoppiato dall'inizio di quest'anno e i piani di R&S sono stati migliorati. Gran parte del miglioramento della produzione può essere attribuita alla prospettiva di minori oneri fiscali e all'espansione nei mercati esteri".
Mentre l'economia italiana è stata sostanzialmente stagnante dal secondo trimestre del 2018, un recente crollo dei costi di finanziamento potrebbe migliorare - e di parecchio - le condizioni di credito e il sentiment.



I rendimenti dei titoli italiani sono scesi ai minimi da questo mese dal 2016, grazie alla mancata procedura di infrazione e alle aspettative che la BCE manterrà la sua posizione ultra-accomodante sotto la sua futura Presidente, Christine Lagarde.
Insomma, il futuro è forse più roseo di quanto sembri.


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