Le colpe del debito
Vecchi: noi siamo la Debt Generation, noi siamo quelli che hanno dovuto cominciare a restituire i soldi, siamo quelli a cui hanno lasciato in eredità la bancarotta
La parola Schuld in tedesco significa "debito" e significa "colpa". Conosco Francesco Vecchi, giornalista e scrittore, da alcuni anni e ne ho sempre apprezzato la chiarezza espositiva e la verve non polemica. Leggendo il suo recente scritto "I figli del debito. Come i nostri padri ci hanno rubato il futuro", edito da Piemme, ed ascoltando la presentazione che ha tenuto pochi giorni or sono a Milano mi è venuta in mente una battuta citata da Cottarelli, Commissario alla spending review di renziana memoria, ad un recente incontro pubblico.

Terminato il dibattito dove Cottarelli aveva tratteggiato quale futuro ci attendesse per la legge di stabilità 2020, un anziano signore lombardo tra il pubblico gli disse: "Ho capito? siamo in un cul de sac! Per uscirne ci vorrà un sac de cul!".
Ecco, il racconto e le riflessioni suggerite da Vecchi nel suo libro vanno nella direzione indicata dall'anziano. Il futuro del Paese, e delle generazioni di ventenni - trentenni che cercano la loro realizzazione è ipotecato di fatto da una politica di finanza pubblica scellerata.
Vecchi racconta alcuni passaggi della sua, me è anche la nostra recente storia, mettendo in risalto come scelte politiche opportunistiche e miopi siano alla base di un degrado inarrestabile del nostro Paese, quotidianamente sottoposto a richiami e grida di allarme in sede internazionale che non possono che preoccupare e umiliare generazioni di giovani.
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