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09/10/2019

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Finanziare l'innovazione di PMI e startup per favorire la crescita economica

Zocchi (October): l'Italia deve prendere spunto dalla francese French Tech, la community lanciata dal governo riunisce imprenditori, investitori, incubatori, associazioni ed enti pubblici

Sergio Zocchi, CEO di October Italia, ha le idee chiare. "Pochi giorni fa il governo francese ha annunciato di aver mobilitato cinque miliardi di euro di investimenti istituzionali in tre anni per lo sviluppo di aziende del settore tecnologico. È solo l'ultima di una serie di iniziative che fanno parte di un programma mirato di politiche industriali volte a promuovere gli investimenti privati in startup e PMI. Questa è una condizione essenziale per favorire l'innovazione tecnologica e la crescita economica anche in Italia.
Siamo orgogliosi che October sia stata inserita nell'elenco delle 40 startup selezionate dal governo francese per il loro elevato potenziale di sviluppo. Anche se lanciata dal governo francese, quest'iniziativa ha un'impronta europea e ci auguriamo possa essere di ispirazione anche per l'Italia nello sforzo comune di costruire un ecosistema europeo di leader tecnologici".

Private Equity e Venture Capital in Italia

I risultati dell'analisi condotta da AIFI (Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt), in collaborazione con PwC Deals, sul mercato italiano del private equity e venture capital, mostrano che il primo semestre 2019 ha registrato una raccolta indipendente pari a 410 milioni di euro (-75% rispetto al I sem.

2018). L'ammontare investito mostra invece un andamento positivo. Se si escludono i large e mega deal, l'ammontare risulta pari a 1,9 miliardi di euro (+39% rispetto al I sem. 2018), mentre gli investimenti in venture capital sono stati pari a 103 milioni di euro (+7% rispetto al I sem. 2018).
Eppure le PMI italiane sono un mercato tipico da private equity, soprattutto in tempi di credit crunch in cui le banche tendono a limitare la concessione di finanziamenti alle imprese più piccole. In Italia l'interesse da parte di fondi pensione, casse di previdenza e assicurazioni nei confronti del private capital è ancora limitato. Tra le fonti di raccolta riportate dalla ricerca AIFI, il settore pubblico e i fondi sovrani pesano per il 31%, mentre i fondi pensione e le casse si fermano al 18%, così come gli investitori individuali e i family office.

Uno sguardo fuori dall'Italia

Recentemente il governo francese ha annunciato di aver mobilitato cinque miliardi di euro di investimenti istituzionali in tre anni per lo sviluppo e la crescita delle startup locali del settore tecnologico.

Un pool di assicurazioni e banche si è impegnato a raccogliere fondi per finanziare le startup francesi più promettenti con l'obiettivo di offrire loro migliori prospettive sui mercati azionari e attirare investitori esteri. Due miliardi saranno destinati a startup con un modello di business già consolidato mentre i restanti tre miliardi utilizzati per finanziare fondi gestiti da asset manager specializzati in investimenti in titoli tecnologici quotati.
Per la raccolta, le istituzioni attingeranno da strumenti di risparmio come le assicurazioni sulla vita. Le compagnie assicurative francesi a partire dal 2012 hanno iniziato ad allocare a strumenti di investimento rivolti alle imprese parte del proprio portafoglio. Nel solo 2016 hanno finanziato il settore produttivo per oltre 1.400 miliardi di euro, di cui quasi il 5% è andato alle piccolo-medie imprese, vale a dire 63,5 miliardi di euro, equi-ripartiti fra strumenti di debito e azioni. Anche se rapportati alla diversa dimensione del settore assicurativo - ramo vita in Francia e in Italia - si tratta di cifre che non trovano riscontro nel nostro mercato nazionale che non supera i 3 miliardi di euro.



Il modello francese: investire nelle imprese

Non serve andare nella Silicon Valley, basta guardare ai nostri vicini d'oltralpe per trovare un ambiente adatto alla nascita e allo sviluppo delle imprese. Secondo il Global Startup Ecosystem Report 2019 (GSER) di Startup Genome che classifica i principali ecosistemi di startup in tutto il mondo, Parigi si colloca tra i primi 10.
Il cuore pulsante dell'innovazione francese oggi è la French Tech, vale a dire la community lanciata dal governo francese che riunisce imprenditori, investitori, incubatori, associazioni ed enti pubblici che supportano le imprese innovative. Nel I semestre del 2019, il totale investito nelle start-up della French Tech è stato pari a 2,8 miliardi di euro distribuiti su 387 round, in crescita rispettivamente del 43% e del 18% rispetto al semestre precedente. Per capire la portata del fenomeno in atto: i fondi raccolti nella prima metà del 2019 (2,8 miliardi di euro) superano di 200 milioni di euro quelli raccolti in tutto il 2017 (2,6 miliardi di euro).



October, la piattaforma francese di finanziamento online alle imprese attiva anche in Italia dal 2017, è stata inserita nel gruppo Next40, la classifica francese delle 40 startup francesi a più alto potenziale di crescita che aspirano a diventare leader a livello mondiale nel settore delle nuove tecnologie. Saranno pertanto oggetto di particolare attenzione da parte del governo al fine di sostenerne lo sviluppo. Ma questo è solo l'inizio, visto che entro il 2020 si aggiungeranno altre 80 aziende per formare la French Tech 120.


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