Shopping forever: un convegno per confrontarsi sul retail e sugli spazi
Un incontro organizzato da Assotemporary per fare luce sulle opportunità del mercato attuale e sugli scenari futuri
A Milano, il 7 novembre, all'interno del Palazzo Unione Confcommercio i protagonisti del mondo retail si confronteranno sui temi di attualità del settore, sui nuovi spazi e sulle opportunità, mostrando scenari e contorni di un ambito che va ben oltre i confini della semplice vendita. Di Shopping Forever ne abbiamo parlato con Massimo Costa, Segretario Generale Assotemporary e Assomoda.
Il mercato del retail tradizionale sta affrontando diverse sfide: fisico e digitale, servizi ai clienti, negozi temporanei e acquisti in negozio e consegna a casa. Quali sono le aspettative dei brand e dei fornitori di spazi/servizi?

Direi che il cambiamento spinto dai consumatori porta inderogabilmente i brand a rinnovarsi. Molto viene reinterpretato attorno ai temi del Tempo e dell'Attenzione. Aggiungerei che stiamo andando verso una nuova etica che al centro mette la persona, prima ancora del consumatore. Una prima osservazione è che non si ragiona più per status ma che prevale la logica dell'esperienza, quindi si tende alla sperimentazione estemporanea, a cambiare continuamente i riferimenti commerciali, dunque i brand da acquistare.
Oggi vengono costruiti i nuovi palazzi senza prevedere spazi per i negozi: come si sopperisce a questa esigenza di base che i clienti hanno di acquistare i beni?
La grande domanda, dei tempi odierni, nel retail è come coniugare tecnologia e spazio fisico per rendere l'esperienza dell'acquisto gradevole, stimolante e sorprendente. Curiosamente, ma non troppo, un decennio or sono, quando nasceva Assotemporary - l'associazione dei temporary spaces - si andava nei convegni a spiegare che il temporary shop era l'ultima frontiera del retail perché è una formula basata su esperienza, intrattenimento e sorpresa. Gli stessi ingredienti che oggi rappresentano i fondamentali per tutti i luoghi di acquisto, dai negozi ai centri commerciali e all'online. Offrire una ragione valida per visitare uno store è una sfida possibile, proprio perché stiamo assistendo ad una rivalutazione degli spazi commerciali, che sulla scia dei temporary store diventano progressivamente luoghi di intrattenimento, educazione e shopping. Quando definivo il temporary store, non uno spazio vuoto da riempire ma una sorta di palcoscenico a disposizione delle aziende sulla scena dello shopping, stavo tratteggiando il negozio del decennio successivo, quello che oggi sempre più deve essere il luogo dello shopping. Con l'aiuto della A. I. e dei Big Data, i brand saranno in condizione di prevedere i comportamenti dei consumatori con accuratezza e notevole precisione. Sapranno conoscere le reali esigenze e preferenze, conseguentemente potranno fornire loro prodotti e servizi personalizzati. Accenture stima che l'intelligenza artificiale potrebbe portare un incremento dei profitti nel retail di oltre il 50%, direi qualcosa di straordinario. Insomma fisico e virtuale in simbiosi sinergica, analogico e digitale in fervido connubio.
BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo
