Eurozona: ora occorre agire sulla politica fiscale
De Felice (Intesa Sanpaolo): Paesi con forte avanzo come la Germania devono iniziare a spendere di più. La politica monetaria della BCE ha già fatto il suo
Abbiamo fatto il punto della situazione sui temi più attuali che in questi giorni riempiono le cronache politico-finanziare con Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo.
Lagarde si è insediata al posto di Draghi. Quale sarà la politica della BCE?
Io credo che tra queste due grandi personalità ci sia stato un punto di incontro molto importante nel reclamare, quindi nello spingere i governi a cambiare il cosiddetto "policy mix". La politica monetaria ha fatto tutto quello che doveva fare. Draghi ha avuto molto coraggio, si è avventurato in territori inesplorati con misure non convenzionali.

Ora però è arrivato il momento di agire sulla politica fiscale.
Non è possibile avere una politica monetaria così espansiva, anzi direi iperespansiva, con politiche di bilancio dove un Paese con un forte avanzo come la Germania non decide di spendere di più, non decide di ammodernare le proprie infrastrutture, e quindi il 2020 sarà il sesto anno consecutivo di avanzo nei conti di finanza pubblica.
Non penso ci saranno ancora ulteriori riduzioni dei tassi di interesse. Dal punto di vista della politica monetaria abbiamo già toccato il fondo, e le stesse analisi della BCE dimostrano che oltre un certo livello i tassi negativi non hanno più effetto, non si trasmettono all'economia reale.
L'Europa si sta giapponesizzando?
In parte sì, poiché la crescita è molto bassa, insufficiente. La quota di debito pubblico in mano alla Banca Centrale non è ancora a livello del Giappone ma sta crescendo, e da novembre cominceremo ad avere un nuovo piano di acquisti per 20 miliardi al mese, quindi andiamo sempre più verso un modello di quel tipo.
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