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27/11/2019

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Quell'illegalità che colpisce l'impresa

Un libro che illustra i tentativi da parte della mafia di entrare nel mercato legale attraverso il controllo di imprese sane. Uno dei maggiori rischi per la tutela della libera azione economica e per l'esercizio di un'equa concorrenza

Parliamo ancora di minacce per l'impresa e la sua crescita, ma questa volta lo facciamo non riferendoci ai cambiamenti tecnologici e al loro impatto sulla organizzazione dell'impresa. Ci riferiamo a minacce di diversa natura, altrettanto gravi, se non letali.
Marella Caramazza, Direttore generale della Fondazione ISTUD, pubblica per EGEA il volume "Il Socio occulto", impreziosito dalla prefazione di Antonio Calabrò, Vice Presidente di Assolombarda, Confindustria Milano Monza e Brianza, in prima linea nella difesa del sistema economico dalle infiltrazioni criminali.
Un testo, lo diciamo subito, da leggere attentamente, ripassando alla moviola tutti i soggetti e tutte le circostanze in cui impresa e i suoi manager si sono trovati con il dubbio di essersi già infettati, in modo del tutto inconsapevole, di criminalità.
Come dice il sottotitolo, "Non sempre esiste un confine netto tra buoni e cattivi nella relazione tra soggetti mafiosi e imprenditori. Tutte le aree aziendali e tutti i settori sono potenzialmente a rischio".
Di cosa tratta il libro? Semplice a dirsi, come la criminalità organizzata cinga d'assedio l'impresa (e l'imprenditore), la faccia sua e la porti a produrre al fine prevalente di alimentare la stessa criminalità.


Partendo da una ricostruzione meticolosa delle stagioni che hanno portato le maggiori organizzazioni criminali a fare business nel nord del paese, notoriamente il più ricco e dinamico, Marella Caramazza passa poi in rassegna le grandi indagini, evidenziando le strategie di avvicinamento e penetrazione dell'impresa. Questo consente di mettere in evidenza anche le funzioni attraverso le quali avviene l'introduzione della criminalità nell'azienda. Che, è bene ricordare, è destinata a restare nell'azienda, indirizzandone le scelte imprenditoriali e guadagnando, in modo non pulito e legale, da questa attività.
Nessun processo, ben inteso, ma solo una ferma presa di coscienza di quali siano le funzioni, e conseguentemente, i profili professionali che più spesso non reggono l'impatto della penetrazione criminale.
Ma ciò che sorprende maggiormente nel lavoro in esame è la scarsa consapevolezza del fenomeno in sé, della sua dimensione e, soprattutto, della efficacia con la quale la presa del controllo dell'azienda avvenga.
Insomma, la battaglia si vince certamente con leggi ed indagini efficaci, processi veloci.


Ma non basta. Le imprese debbono non solo capire la rilevanza del fenomeno di cui stiamo parlando, e mettere in atto accorgimenti culturali prima, organizzativi poi per monitorare il momento zero in cui l'infezione criminale entra in azienda.
Una sfida culturale, manageriale e quindi anche formativa.

Titolo: Il Socio occulto
Autore: Marella Caramazza
Editore: Egea
Pagine: XI-158

@federicounnia - Consulente in comunicazione
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