Gli analisti degli ambienti di lavoro 4.0
E' il Workplace Management (WPM), e si occupa non solo di chi progetta ma anche arreda, organizza, monitora l'ambiente di lavoro
Confesso che quando ho iniziato a leggere il testo di Chiara Tagliaro, "Prendersi cura del luogo di lavoro. Progettare, gestire e utilizzare lo spazio ufficio attraverso indicatori di prestazione", edito da FrancoAngeli, i primi pensieri sono stati contrastanti.
Il titolo umanizza un luogo fisico, concetto in sé complesso. Ci si prende cura di sé, degli altri, del proprio corpo, del cane, dei fiori sul balcone: non di uno spazio?
Il passaggio mentale è stato poi verso la parodia dello chef vegano crudista di Maurizio Crozza, Germidi Soia. Così come lui parla con zucchine e insalate, presto avremo una terapia di gruppo con saloni, scale, servizi igienici e ascensori?

È una provocazione, mi scuso fin d'ora. Ma in fondo qualcosa di vero sembra esserci.
Sono molte le professioni che vedranno in un prossimo futuro grandi opportunità di sviluppo e considerazione sociale crescente. Ne offre un esempio il recente scritto di Tagliaro.
Stiamo parlando di quello meglio conosciuto come Workplace Management (WPM), ovvero non solo di chi progetta ma anche arreda, organizza, monitora l'ambiente di lavoro.
Siamo in effetti lontani anni luce dai luoghi di fabbrica e successivamente dagli uffici di fantozziana memoria. Imperversa lo smart working - con i suoi eccessi ma anche con le soluzioni più avveniristiche. Quello che ci troviamo ad affrontare è il concetto fisico di luogo di lavoro, di ufficio, di sede dell'impresa e di come esse debba essere organizzato e quali relazioni e valori propugni sia all'interno sia all'esterno.
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