Ghirlanda (UNA): l'impatto del coronavirus ci sarà ma il mercato testimonia una certa fiducia. Ha però sicuramente cambiato la sua dieta mediatica, con una maggiore esposizione alle fonti online che fisiche
L'emergenza sanitaria che ha colpito l'Italia nel corso delle ultime settimane sta condizionando la vita dei cittadini e delle aziende. UNA - Aziende della Comunicazione Unite - ha condotto una ricerca per indagare la percezione delle agenzie italiane, le azioni messe in atto per fronteggiare l'emergenza e le previsioni per i prossimi 12 mesi. Il sondaggio è stato condotto dal Centro Studi UNA tra gli associati e ha visto anche la pronta collaborazione di Assorel. Tra i rispondenti, i rappresentanti di tutte le anime di UNA, in particolare realtà operanti in ambito pubblicitario, PR e comunicazione integrata, eventi, branding e digital.

La stragrande maggioranza dei rispondenti (88%) concorda sul fatto che questa emergenza sanitaria avrà un impatto sull'andamento del mercato della comunicazione anche se più di un'agenzia su due (64%) non è ancora in grado di stimarlo. Diversamente il 7% del campione prevede una flessione intorno al 5% del fatturato mentre il 12% estende questa proiezione alla doppia cifra del 10%. A non prevedere ricadute in negativo sul business il 12% del panel.
Sul fronte delle misure attivate per tutelare i dipendenti e l'interesse civico, lo smartworking (75%) ha decisamente prevalso, il 53% ha sospeso le trasferte di lavoro mentre il 41% ha cancellato i meeting di persona optando per alternative tecnologiche come video-conferenze, messaggistica istantanea, etc. Dato estremamente rilevante è che solo il 6% ha chiuso sedi operative.
"I dati dimostrano una situazione prevedibile. Di fronte a qualsiasi emergenza il mercato inizialmente si contrae. Questo evidenzia la necessità di trovare misure alternative per far fronte al momento congiunturale. È proprio in momenti come questi che i brand devono dimostrare maggiore vicinanza agli utenti e la comunicazione rimane una leva fondamentale per mantenere vivo il rapporto tra marchio o prodotto e consumatore. È interessante osservare come la stragrande maggioranza delle agenzie abbia messo in atto politiche di smartworking a tutela dei dipendenti e del Paese intero, segno di maturità e responsabilità civica", afferma Marianna Ghirlanda, Responsabile Centro Studi UNA.
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