18/03/2020

leisure

Protagonismo digitale

 

Nell'era della trasparenza e del brand activism, la reputazione è per tutti un asset che guida la costruzione e la difesa del business

Quanto l'immagine del singolo concorre a determinare la reputazione dell'organizzazione? Come governare le relazioni che si sviluppano grazie ai social per rafforzare la reputazione dell'impresa e di chi la governa? A queste, ed altre domande ancora, offre un interessante risposta il recente scritto di Stefano Chiarazzo, ''#Social CEO. Reputazione digitale e brand advocacy per manager che lasciano il segno'', edito da FrancoAngeli.

L'assunto dell'autore è semplice: le imprese, per articolazione, dimensione, penetrazione e rilevanza devono farsi carico di comunicare al meglio quanto facciano, soprattutto alla luce dei valori che caratterizzano le schiere di stakeholders con le quali interagiscono.
Proprio l'avvento delle piattaforme social ha bilanciato il piano di contatto con la pubblica opinione, sempre più attenta a come nei fatti siano tradotti dall'impresa e dai sui manager gli impegni assunti. Come dire: non di solo business ma di valori l'impresa vive. E per essere credibile, i suoi top manager, a s calare i loro riporti, debbono agire in coerenza.
In questo l'immagine social dei CEO è essenziale. Come governarla, implementarla e proteggerla affinché il singolo non infetti il tutto?
Il testo ripercorre in modo strutturato e lineare il mondo della comunicazione e il ruolo crescente che va assumendo la reputazione. Cos'è, come si deve implementare, secondo quali logiche e con quali strumenti.

Seguici: 

Un percorso che non si improvvisa, dove sbagliare è certamente umano, ma rimuoverne gli effetti è forse ancora più complesso. In cui è fondamentale il lavoro in team, coniugando competenze di diversa estrazione, con teste giovani e qualche capello grigio.
Nel testo l'Autore propone infine un decalogo da seguire nell'attività di ogni giorno. Avere una visione strategica (ma questa non è una prerogativa del capo?), fungere da modello ogni giorno, cercare di fare sempre la cosa giusta, promuovere l'evoluzione culturale, scegliere e circondarsi delle persone giuste cercando di farle rendere al meglio. E ancora, agire da brand advocate, condividendo valori e condotte che l'impresa porta avanti, sviluppare una rete solida di relazioni, grande capacità di ascolto, prendere sempre una posizione, a costo di sbagliare ma certo meglio che tergiversare, infine essere consapevoli che tutto quello che si dissemina in rete o meno, concorre a costruire l'immagine che gli altri hanno di te e della tua organizzazione.

Forse suggerimenti semplici, ma il difficile e tradurli in comportamenti tutti i giorni, con la rete che ti osserva, giudica e condanna (o assolve)?.
Stefano Chiarazzo, una lunga esperienza internazionale da PR manager in P&G, oggi consulente strategico e direzionale di reputazione aziendale e comunicazione digitale per Barilla Group. Docente e public speaker di comunicazione e marketing, ha fondato e dirige Social Radio Lab e Osservatorio Social Vip @pubblicodelirio
Titolo:#Social CEO. Reputazione digitale e brand advocacy per manager che lasciano il segno
Autore: Stefano Chiarazzo
Editore: FrancoAngeli
Pagine: 232
@federicounnia - Consulente in comunicazione
@Aures Strategie e politiche di comunicazione

@Aures Facebook



Se l'articolo ti è piaciuto, condividilo con gli amici e colleghi


Copyright © 2009-2020 BusinessCommunity.it. Tutti i Diritti Riservati. P.I 10498360154

BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo


Sommario di questo numero