01/04/2020

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Snow
Le ricadute economiche dell'industria sportiva ferma

Sport professionistico significa pubblico, broadcasting, sponsor, merchandising, eventi, pubblicità e tutti i servizi ad essi collegati. Una filiera a rischio


Il COVID-19 non sta mettendo a dura prova solo i sistemi sanitari delle varie nazioni, ma anche l'economia reale. Il divieto di circolazione e di assembramento ha di fatto anche chiuso il mondo dello sport.
In Europa e negli USA ogni sorta di torneo sportivo è stato interrotto o neanche fatto iniziare. I campionati nazionali di tutti gli sport si sono fermati, e i grandi tornei estivi sono stati spostati/cancellati, come gli Europei di calcio, i tornei di tennis oppure le gare di Formula 1, tanto per fare qualche esempio. Anche le olimpiadi di Tokyo sono state rinviate al 2021.

Sport professionistico significa pubblico presente, broadcasting, sponsor, merchandising, eventi, pubblicità e tutti i servizi ad essi collegati. Tutto questo si è fermato e genererà un impatto devastante su tutta la filiera, sia in termini di fatturato, sia di occupazione.
Facciamo qualche esempio. Le reti televisive puntano molto sullo sport dal vivo per le entrate pubblicitarie, e senza eventi andranno incontro a tempi molto difficili.
E anche le agenzie di pubblicità non vedono un futuro roseo. E' chiaro che la maggior parte dei brand ha congelato se non cancellato gli investimenti sullo sport.
Gli analisti di JPMorgan Chase hanno affermato che le aziende più grandi (e maggiormente indebitate), come WPP e Publicis, e quelle più esposte in Asia, come Dentsu, sono più a rischio a causa dei tagli delle spese degli inserzionisti, mentre IPG potrebbe fare meglio grazie ai suoi dati e alle attività sanitarie.

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Esperti di Amazon e venditori affermano che i marchi che vendono beni essenziali spendono maggiormente in adv sulla piattaforma di eCommerce, mentre i brand che vendono articoli discrezionali come l'abbigliamento sportivo stanno lottando per le vendite. Ma torniamo allo sport, e teniamo conto che anche se i tornei sono fermi, le squadre pagano gli stipendi e i fornitori, però non hanno le entrate dagli incontri, e anche quelle da broadcasting e marketing dovranno essere ridiscusse.
Il consulente indipendente Giles Morgan ha dichiarato a SportBusiness che la pandemia rappresenta ''la più grande sfida per l'industria sportiva moderna come nessuna negli ultimi 50 anni''. Secondo Morgan, ex responsabile globale delle sponsorizzazioni presso HSBC, ''Lo storico panorama commerciale dello sport era già in uno stato incertezza e l'interruzione del modello di business basato sul broadcasting da ormai 15 anni, sta creando enormi sfide per le entrate economiche.

Ma la ricaduta sociale attraverso il virus COVID-19 in ogni Paese del mondo potrebbe essere il momento in cui l'industria sportiva smette di guardarsi l'ombelico, ed è costretta a iniziare in modo proattivo ad affrontare la realtà di un intero riavvio finanziario di tutto il panorama commerciale e del modello finanziario esistente. Anche il concetto stesso di globalizzazione è ora messo alla prova nella società e l'effetto a catena per eventi internazionali sarà influenzato per i mesi e gli anni a venire''.
Rob Mills, Amministratore Delegato e direttore globale dell'agenzia Gemba ha avvertito che, a parte l'evidente impatto finanziario sulle organizzazioni sportive, ''stiamo entrando in un periodo di ambiguità in relazione agli obblighi contrattuali di sponsorizzazione tra titolari di diritti e marchi. Ci è già stato chiesto di considerare l'impatto sulle sponsorizzazioni derivanti dalle partite annullate ai Mondiali di Rugby a causa del tifone e questa situazione attuale minerà lo scenario giapponese. La nostra esperienza è che le clausole di forza maggiore sono spesso ambigue e possono essere interpretate in modo diverso a seconda del rinvio o della cancellazione di eventi. E' quindi forte la necessità di comprendere meglio il valore componente dei contratti di sponsorizzazione''.

Si capisce quindi la resistenza del Giappone all'annullamento, chiesto da più parte dei Giochi olimpici, l'estrema riluttanza della UEFA nello spostare di un anno i campionati Europei, o le dichiarazioni di Adam Silver, Commissioner dell'NBA, che tenta in ogni modo di far ripartire in qualche modo il campionato.
E' presto per azzardare stime economiche. Gli effetti si vedranno nel medio periodo. Una cosa è certa: o si trova velocemente una cura o un vaccino per il COVID-19, o lo sport come lo abbiamo visto finora è destinato a tornare indietro nel tempo.



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