22/04/2020

idee
Le aziende innovative esistono: ora è il momento di usarle!

Abbuonandi (Wise Mind Place): queste imprese ci sono, costruiscono e sono pronte a mettersi al servizio del Paese. Non favorire questa sinergia significa sprecare un patrimonio inquantificabile

La crisi che stiamo vivendo non solo modifica moltissimo la nostra vita, ridisegnando completamente tempo e abitudini, ma ci sta insegnando anche a leggere in maniera diversa gli ambiti delle nostre attività quotidiane e l'innovazione non è esentata da questo processo. Ancora una volta, ci siamo resi conto di come l'Italia sia un paese di inventori e startupper. Ne abbiamo avuto diretta testimonianza nei giorni scorsi, quando alcune innovazioni hanno permesso di aumentare le possibilità di cura per i malati di Coronavirus. Inventori e aziende hanno fatto quadrato attorno a un'idea, permettendo a un'intuizione di diventare un prodotto capace di salvare vite umane. ''È quello che si richiede al nostro settore'' dice Jessica Abbuonandi, CEO e founder di Wise Mind Place, primo eCommerce delle idee che guida startup e innovatori nel processo di tutela, brevetto e vendita della loro idea.

''Dall'innovazione oggi vogliamo che ci aiuti a vivere meglio sotto ogni aspetto''. E anche se la crisi ci mostra come la tecnologia stia facendo grandi passi in questo senso, secondo Abbuonandi sono ancora molte le cose da fare: ''Innanzitutto regolare il processo di scambio fra innovatori, laboratori di ricerca, università e aziende'', un processo complesso che non può essere affidato al caso. ''Il tempo è il bene più prezioso che abbiamo, l'emergenza ce l'ha mostrato chiaramente - continua l'esperta, che ha creato un'azienda di consulenza per inventori e che da sempre studia in che modo mettere l'innovazione al servizio del Paese -. Dobbiamo favorire e sistematizzare il contatto fra idee e aziende creando intorno a questo un vero e proprio sistema produttivo. E se qualcosa questa crisi ci sta insegnando è la necessità che le aziende tradizionali inizino ad usare le startup. Le aziende innovative ci sono, costruiscono e sono pronte a mettersi al servizio del Paese: non favorire questo contatto significa sprecare un patrimonio inquantificabile''.

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E, secondo Abbuonandi, c'è molto da imparare anche da come le startup gestiscono il proprio business, un insegnamento che può andare a beneficio delle aziende tradizionali: ''Intanto ora stiamo assistendo a un processo di digitalizzazione forzata, lo smartworking obbligato sta portando milioni di lavoratori e migliaia di aziende a formarsi su strumenti digitali che potranno rappresentare una risorsa quando questa emergenza sarà passata'' e, conclude l'esperta: ''Non sorprenderebbe scoprire che le aziende, una volta finita la tempesta, cominciassero a investire non solo per ripianare i bilanci e tornare al modello pre-crisi, ma per sviluppare nuovi modelli e definire nuovi confini della tecnologia. Sarebbe la lezione migliore da imparare da tutto quello che sta accadendo''.



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