I main sponsor della MotoGP restano anche in assenza di gare
Questo sia che il campionato si disputi in forma ridotta, sia che venga cancellato. Cresce l'interesse per le gare virtuali col videogioco ufficiale disputate tra i campioni e trasmesse in TV
La MotoGP, così come la maggior parte degli sport, dipende dalla fedeltà dei suoi sponsor e dal valore aggiunto della proposta per esser sostenuta in questa crisi di COVID-19 di cui non si vede la fine.
Dorna Sports, detentore dei diritti commerciali della MotoGP, si sta preparando per lo scenario ''nel peggiore dei casi'', in cui non si corre in questa stagione, e uno scenario ''nel migliore dei casi'' con un calendario modificato per il 2020.
Finora, le prime otto gare del 2020 della MotoGP in Qatar, Thailandia, Stati Uniti, Argentina, Spagna, Francia, Italia e Catalogna sono state annullate o rinviate.
Ciononostante, da fonti giornalistiche si apprende che l'80% dei main sponsor a medio-lungo termine della MotoGP, che sono la maggioranza del portafoglio e del fatturato, ha pagato per il trimestre conclusosi a marzo o all'inizio di aprile.
Inoltre, la natura a lungo termine di molte sponsorizzazioni porterà probabilmente a una riprogrammazione dei pagamenti, non a rinegoziazioni contrattuali, anche nel caso in cui le attività si interrompano per tutta la stagione.
Secondo un esperto del settore, la situazione attuale è la terza grande crisi della MotoGP, dopo il divieto della sponsorizzazione del tabacco nel 2005-2006 e la crisi finanziaria del 2008-2009.
Queste precedenti crisi sono state gestite con successo, e l'impatto della crisi economica che potrebbe seguire la pandemia sarà quasi sicuramente mitigato dalle relazioni a lungo termine dello sport con i suoi sponsor.
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