Quel poco che posso dire di questa fase COVID-19 sul futuro - Punto e a capo

Un'analisi della situazione e di come si potrà uscirne

In questi giorni mi sono spesso interrogato sulla situazione che stiamo vivendo, sulla Fase 2, Fase 3 e un ritorno alla "vecchia normalità".

La risposta è semplice e parte da 5 considerazioni.

1. La paura si traduce in risparmio, quindi meno spese e quindi meno guadagni per le aziende.
2. Ci sono settori che saranno dilaniati dal COVID-19, turismo, ristorazione, tempo libero e questa situazione durerà parecchio.
3. L'home working diventerà una normalità per tanti, anche coloro che non lo stanno facendo e quindi calerà la richiesta di real estate.
4. Anche chi non aveva mai provato gli acquisti online si è rapidamente abituato. Questo inciderà sul futuro del commercio in maniera inequivocabile.
5. La supply chain cambierà, si è capito che la produzione locale è meglio, anche se è da dimostrare.

La tecnologia sarà determinante in questo processo. Per il punto 1 per ottimizzare i ricavi delle imprese, senza i quali non esiste impresa, quindi tasse, quindi ricchezza, quindi un futuro.

I settori del punto 2 dovranno essere supportati, come il commercio, in maniera importante. La tecnologia giocherà un ruolo fondamentale, ma soprattutto servirà far vivere esperienze alle persone.

Dall'home working sarà difficile tornare indietro, le aziende cambieranno il modo di gestire il personale e la fiducia deve diventare il nuovo paradigma, non il controllo e gli orari in ufficio. Cambieranno i processi, la dematerializzazione sarà determinate, come un allentamento della burocrazia.

Sul lato della supply chain, è evidente che le produzioni just-in-time di questi anni non si sono dimostrate efficienti, era già accaduto ma nessuno se ne è occupato perché i consigli di amministrazione erano concentrati sui profitti e non sul salvare il proprio business. @gigibeltrame su LinkedIn e su Twitter

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