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03/06/2020

marketing

Il futuro del Retail nel dopo pandemia

 

Garavaglia (GfK): la sfida sarà quella di trovare una sintesi conciliando il bisogno di sicurezza dei consumatori con la richiesta di esperienze di acquisto appaganti (magari perché "aumentate" dalla tecnologia) e la voglia di tornare anche al contatto umano

Durante il lockdown i consumatori hanno dovuto ridurre drasticamente le visite in negozio e anche nella Fase 2 rimane prioritario il desiderio di sicurezza. I negozi devono farsi trovare pronti per soddisfare i nuovi bisogni dei consumatori, puntando sul fattore umano ma anche sulle nuove tecnologie digitali.
Dopo molte settimane di difficoltà causate dalla crisi del Coronavirus, che ha portato tra le altre cose alla chiusura di molti negozi, con code interminabili e restrizioni agli acquisti, finalmente il Paese sta tornando alla normalità e anche il settore Retail prova a ripartire.

Il futuro del Retail nel dopo pandemia

Ma come saranno i "nuovi" consumatori che varcheranno le soglie dei punti di vendita? E come deve evolvere il negozio per accogliere i propri clienti, interpretando al meglio i loro bisogni?
Da febbraio GfK ha attivato un monitoraggio settimanale a 360 gradi sugli effetti del Coronavirus sui mercati, i consumatori e i media che ha messo in luce tra le altre cose le nuove aspettative dei consumatori rispetto al mondo Retail. Anche se nelle ultime settimane le vendite online sono cresciute in maniera significativa per effetto del lockdown, il 63% degli italiani desidera ancora acquistare nel negozio fisico.
Un aspetto fondamentale per attirare nuovamente il consumatore in negozio sarà quello di puntare sulla sicurezza. Infatti, secondo le indagini GfK il 68% degli italiani ha intenzione di frequentare i negozi in grado di garantire le massime condizioni di igiene e sicurezza.

Il futuro del Retail nel dopo pandemia

Comunicare e trasmettere un senso di sicurezza sarà fondamentale per avere visitatori, ma bisognerà anche trovare nuovi modi per rendere gratificante la visita in store, che può essere depotenziata dai dispositivi di protezione (mascherine, guanti, gel per le mani, distanziamento?).
Ma cosa si aspettano i consumatori dall'esperienza in negozio nel dopo COVID-19? Le ricerche dicono che i consumatori italiani sono divisi a metà, tra coloro che desiderano riscoprire il contatto umano all'interno dei negozi (49%) attraverso la presenza di personale, assistenza in negozio o promoter e coloro che invece preferirebbero trovarvi un maggiore utilizzo di tecnologie digitali (51%), compresi gli assistenti virtuali e i sistemi di intelligenza artificiale, che possono aiutare a mantenere un elevato livello di sicurezza nel punto vendita.
Secondo Ivano Garavaglia, Head of Retail GfK Italia, "Oggi il mondo Retail deve misurarsi con uno scenario evolutivo sempre più incerto. La crisi legata al Coronavirus ha fatto da acceleratore ad alcuni trend pre-esistenti: consumatori sempre più esigenti, riduzione delle barriere nei confronti del digital shopping, competizione e/o integrazione tra canale fisico e digitale. Nel mondo dopo COVID-19 i retailer avranno a che fare con dei "nuovi" consumatori, con maggiori competenze, nuove abitudini, nuovi bisogni e nuove aspettative nei confronti di Retailer e canali. La sfida sarà quella di trovare una sintesi in questa situazione sconosciuta e complessa, conciliando il bisogno di sicurezza dei consumatori con la richiesta di esperienze di acquisto appaganti (magari perché aumentate dalla tecnologia) e la voglia di tornare anche al contatto umano, che si era messo in pausa durante il lockdown. GfK sta analizzando tali fenomeni in profondità sia lato consumatore che lato retailer per anticipare le evoluzioni di questo scenario complesso".


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