La Lega Serie A , il sorteggio e il digital divide italiano - Punto e a capo
Parlare di algoritmo significa non avere idea di quello che si sta dicendo
Ultimamente leggete e sentire dire la parola Intelligenza Artificiale applicata a qualsiasi cosa. Non è un male, ma non è sempre utilizzata a proposito.
Spesso si confonde l'Intelligenza Artificiale con gli algoritmi, perché in fondo l'intelligenza artificiale è un algoritmo che ha la peculiarità di adattarsi. Poco male, non è grave.
L'algoritmo, giusto per ricordarlo, è uno schema che specifica quali sono i passaggi che devono essere eseguiti per giungere ad un risultato.
Si tratta, quindi di elaborazioni che prendono dei dati e li modificano o assemblano per produrre, dopo certi passaggi, un risultato.
La Lega Serie A ha presentato l'ultima istanza per la chiusura del campionato, nel caso in cui non si potessero concludere le giornate rimanenti della stagione e con un blocco che impedisca lo svolgimento di play-off e play-out, ossia "un algoritmo che determinerà la classifica finale".
Quindi, nella mia testa, si andavano a verificare varie opzioni differenti che poste insieme potessero portare a un output che determinava la classifica.
Immaginavo cose del tipo il numero di cartellini gialli sommati al numero di pali colpiti diviso le parate dei portieri da un lato, che si combinavano con il numero di like sulla pagina del capitano, l'incremento di fatturato netto del gennaio 2019 diviso il numero di spettatori allo stadio, nonché lo spread tra il numero di panini venduti e quello delle birre, la somma dei numeri di scarpe delle squadre diviso il numero di calci d'angolo eseguiti, aggiungendo il numero di chilometri percorsi dai giocatori in campo diviso la distanza dei passaggi medi.
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