Cybersecurity: adesso si deve proteggere la Nuova normalitÃ
Gubiani (Check Point): la "pandemia hacker" è qui per rimanere. Il 75% dei professionisti IT e della sicurezza teme un ulteriore aumento degli attacchi e degli exploit informatici
Il COVID-19 sembra essere in fase di diminuzione, ma non è così per i rischi in tema di cybersecurity. Questo emerge da un sondaggio di Check Point che mostra come le organizzazioni abbiano gestito la loro cybersecurity durante i blocchi imposti dalla pandemia, ed elenca anche le loro priorità e preoccupazioni per la sicurezza nei prossimi mesi, mentre passano alla "nuova normalità ".
Oltre l'86% degli intervistati ha dichiarato che la loro più grande sfida IT durante la pandemia riguardava il passaggio, in massa, allo smartworking e la loro maggiore preoccupazione per la sicurezza era quella di mantenere la capacità della VPN per tutto il personale.
I risultati principali del sondaggio condotto su oltre 270 professionisti IT e della sicurezza a livello globale sono:
- Le principali preoccupazioni in materia di sicurezza all'inizio del lockdown: il 62% degli intervistati ha dichiarato che la loro preoccupazione fondamentale era il mantenimento di un accesso remoto sicuro e la capacità della VPN per il personale, seguito dalla prevenzione di attacchi di social engineering (47%) e dalla messa in sicurezza degli endpoint del personale e delle reti domestiche (52%).
- La "nuova normalità " inizia con la riapertura degli uffici: il 75% degli intervistati ha dichiarato che i propri uffici sono stati riaperti per un numero limitato di dipendenti, mentre il lockdown mondiale si allenta. Ma in media, il personale lavora ancora 4 giorni su 5 a casa, il che significa che le vulnerabilità e le minacce del lavoro a distanza persisteranno a lungo.
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