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24/06/2020

idee

Quanto conta il turismo per l'economia globale?

Reilly (Schroders): il settore ha contribuito al Pil globale per il 10,4% nel 2018 e con le restrizioni attuali sta affrontando un periodo molto complesso. A rischio tra i 100 e i 120 milioni di posti di lavoro

I governi in tutto il mondo hanno introdotto restrizioni al turismo, con il Regno Unito che ha adottato nuove norme sulla quarantena, che implicano l'autoisolamento per gran parte delle persone in arrivo nel Paese.
Quale potrebbe essere l'impatto sulle diverse economie?
Ci siamo focalizzati sul turismo internazionale, dato che è più vulnerabile alle sfide poste dal COVID-19 rispetto a quello domestico.
L'Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT) analizza i dati sulla "percentuale di ospiti internazionali in tutti gli esercizi commerciali" per stimare il contributo del turismo internazionale al turismo nella sua totalità in un Paese specifico. Tale metrica varia dal 98% in Liechtenstein e Monaco, per esempio, all'11% in Australia.
Combinando questa misura con il contributo totale del turismo al Pil, possiamo stimare l'esposizione di un dato Paese al turismo internazionale. Dato che una rapida analisi del turismo come quota del Pil e dell'occupazione totale rivela l'esistenza di una relazione molto forte tra questi due fattori, questa misura può essere vista come un buon indicatore anche per l'impatto sull'occupazione.


La colonna dedicata al turismo internazionale nella Tabella mira a catturare soltanto la porzione di Pil generata dal turismo internazionale, evidenziando quali sono le economie più vulnerabili a un rallentamento in tale ambito.
Tuttavia, tale dato non incorpora i benefici che potrebbero derivare dall'"on-shoring" delle spese che non vengono più fatte all'estero, ma all'interno del Paese. Sottraendo le spese fatte all'estero dagli introiti provenienti dai turisti internazionali, troviamo un flusso netto derivante dal turismo internazionale.
Confrontandolo con il Pil totale, si può fare una stima dell'impatto netto del turismo internazionale su un'economia. I Paesi che al momento vedono flussi positivi (come la Spagna), sostanzialmente soffriranno maggiormente in un mondo privo di turismo internazionale.

Quali altri fattori potrebbero impattare sulla vulnerabilità di un'economia?

Le ultime due colonne della Tabella si concentrano sulle caratteristiche di un turista medio. La colonna "Average Receipts" (ricevute medie) indica quanto spende un visitatore medio in un dato Paese (in migliaia di dollari) mentre è in vacanza.


Con una maggiore enfasi sul distanziamento sociale, il focus sulla qualità rispetto alla quantità potrebbe giocare un ruolo fondamentale. Tuttavia, nel breve termine, con il calo del numero di visitatori, i Paesi più esposti soffriranno maggiori perdite.
La colonna "Average Expenditure" (spesa media) traccia invece l'equivalente a livello di spesa per il cittadino medio di un dato Paese quando viaggia all'estero.
Con soluzioni come le "travel bubbles" (bolle di viaggio) che sembrano destinate a diventare una caratteristica comune nel panorama degli spostamenti internazionali, le economie che stabiliranno questi "corridoi" con Paesi come Australia e Islanda (i primi due Paesi per spese all'estero) potrebbero raccoglierne i frutti. Tali spese includono i pagamenti effettuati a favore di compagnie aeree nazionali, il che forse spiega l'alto posto in classifica dell'Australia.
Ci sono poi una serie di altri fattori che svolgono un ruolo, uno dei quali è la stagionalità del turismo in alcune economie. Paesi europei come Spagna e Italia dipendono in modo particolare dai visitatori estivi e di conseguenza le tempistiche di questa crisi non avrebbero potuto essere peggiori.


Un'altra considerazione riguarda il rischio che le aree più colpite dal COVID-19 faticheranno a togliersi questo stigma e dovranno attendere più a lungo prima che i livelli di turismo tornino alla normalità.

Cosa potrebbe significare un crollo del turismo per l'economia globale?

Il turismo ha contribuito al Pil globale per il 10,4% nel 2018 e con le restrizioni attuali sta affrontando un periodo molto complesso.
Alcuni scenari ipotizzati dall'OMT prevedono un declino nei viaggi turistici internazionali compreso tra il 58% e il 78% nel 2020. Un esito simile metterebbe a rischio tra i 100 e i 120 milioni di posti di lavoro nel settore, trattandosi di uno dei segmenti a maggiore intensità di manodopera nell'economia globale.

James Reilly, Economista, Schroders


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