Abilitare il cambiamento - Punto e a capo
La tecnologia abbiamo imparato che serve a molto, ma va usata con criterio
Uno degli aspetti più interessanti di questo 2020 non è aver visto la tecnologia assumere un ruolo centrale nell'economia, ma come si confonda la tecnologia con la soluzione di tutti i problemi.
Dal punto di vista filosofico, osservare quanto la tecnologia e il digitale siano entrati nei pensieri di tutti, sia per il tempo libero sia per quello lavorativo, potrebbe trarre in inganno.
Mi spiego.
Il digitale è pervasivo, ma non lo è dall'inizio della pandemia, lo era già, solo che ci si accorgeva molto meno di quanto accada oggi la dipendenza dal digitale per tantissime attività.
Il digitale è diventato un elemento primario, come l'energia, una spina dorsale su cui si appoggia il business.
Fino a qualche anno fa, tolta la corrente elettrica difficilmente un'attività riusciva a proseguire, ora accade lo stesso con la connessione. Ma accadeva già qualche anno fa, ma non si era sviluppata la percezione. Potrei fare centinaia di esempi, dal supermercato che senza internet non riesce a fare scontrini fino alla centrale elettrica che passa alle operazioni minimali.
Il cambiamento era in atto, il telelavoro era già possibile, ma solo la pandemia ha fatto aprire gli occhi a tutti, anche a coloro che la tecnologia l'hanno sempre osteggiata.
Il rischio di credere che la sola tecnologia possa essere la panacea di tutti i mali è un errore enorme che stiamo correndo.
La tecnologia è un mezzo, uno strumento, che bisogna conoscere e sfruttare.
BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo