Brexit: lo scenario più probabile resta un accordo parziale
Fitzsimmons (T. Rowe Price): un mini accordo commerciale che riguardi alcuni beni e servizi, ma che tralasci le parti più complesse, come pesca e finanza, che verranno negoziate ulteriormente
Il Regno Unito ha formalmente lasciato l'Unione Europea il 31 gennaio, ma la faccenda era ben distante dall'essere conclusa. Fino alla fine del 2020, il Regno Unito resterà nel periodo di transizione, durante il quale non sarà più membro dell'UE ma continuerà a essere soggetto alle regole dell'Unione e ad essere parte del mercato unico e dell'unione doganale.
Le negoziazioni sulle relazioni commerciali tra UK e UE nel post transizione sono state limitate fortemente dalla pandemia di coronavirus. Tuttavia, a inizio giugno il Regno Unito ha rifiutato di richiedere un'estensione del periodo di transizione, quindi la deadline del 31 dicembre resta invariata. Le discussioni sono riprese il 29 giugno, e sembra sia necessario ancora parecchio lavoro prima di raggiungere un accordo.
I potenziali scenari e la situazione attuale
Riguardo al periodo post-transizione, riteniamo che siano quattro i potenziali scenari:
1) un accordo comprensivo;
2) un mini accordo commerciale, che riguardi solo alcuni settori;
3) un'uscita senza accordo;
4) un'estensione formale del periodo di transizione.
Negoziare un accordo entro la fine del periodo di transizione sembrava una sfida complessa già prima della diffusione del virus, ora con la pandemia che sta devastando l'economia mondiale, questo compito è diventato ancora più difficile. Sembra che siano stati fatti pochi passi avanti finora, anche se entrambe le parti hanno indicato che ritengono necessario raggiungere un accordo entro ottobre, in modo che possa essere ratificato entro fine anno.
La principale differenza di posizione tra le due parti riguarda l'insistenza da parte UE sul mantenimento post Brexit dello status quo in aree come aiuti pubblici, ambiente e diritti dei lavoratori, per evitare che le aziende britanniche abbiano un vantaggio sulle società europee. Altri punti critici riguardano pesca e finanza.
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