Giappone: nonostante le dimissioni di Abe pochi cambiamenti all'orizzonte
Taketsume (Schroders): il prossimo Primo Ministro potrebbe modificare l'enfasi posta sulle varie riforme strutturali, ma nel complesso ci aspettiamo una continuità nella politica fiscale
Shinzo Abe ha annunciato le sue dimissioni da Primo Ministro del Giappone, a causa della ricomparsa di un problema di salute di lunga data. Le sue dimissioni arrivano a soli quattro giorni di distanza dal suo raggiungimento del più lungo mandato continuativo di un Primo Ministro in Giappone.
Nonostante l'imminente dipartita di Abe, riteniamo che probabilmente vi sarà continuità sia nella politica fiscale che in quella monetaria. Vorremmo anche sottolineare la risposta del Giappone alla crisi di COVID-19, che ha avuto un successo relativamente maggiore rispetto ad altre economie sviluppate.
Nel frattempo, le aziende giapponesi hanno bilanci solidi che le rendono ben posizionate per affrontare la crisi globale.
Continuità nella politica fiscale e monetaria anche senza Abe
La notizia che Abe si sarebbe dimesso si stava già diffondendo durante l'orario di contrattazione del mercato azionario di venerdì 28 agosto. Le azioni giapponesi sono scese inizialmente, ma si sono stabilizzate alla chiusura, prima che fossero disponibili tutti i dettagli.
La dipartita di Abe è dovuta a un problema di salute già esistente. Tuttavia, è anche vero che la sua popolarità è diminuita, anche se il suo rating è rimasto al di sopra della soglia critica del 30%.
La sua popolarità è diminuita nonostante i dati relativamente buoni nella gestione del virus. In questo ambito il Giappone ha preso una strada molto diversa rispetto ad altri paesi sviluppati e ha visto un numero molto inferiore di casi e di decessi senza l'attuazione di un rigido lockdown.
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