Un mondo salvato dai debiti
Bert Flossbach (Flossbach von Storch): misure congiunturali e politica monetaria dovrebbero mitigare le conseguenze economiche della crisi del coronavirus, a costo però di far impennare il debito dei vari stati
La crisi del coronavirus costa. E anche parecchio. Per contrastare le ricadute economiche della pandemia, Stati e banche centrali stanno varando enormi programmi di aiuti e di stimolo all'economia e politiche economiche ultra-accomodanti. A pagare il conto saranno, per forza di cose, le generazioni a venire. Il punto è dunque: cosa possiamo fare per evitare di aggiungere altri zeri all'assegno da versare?
Opzione 1: Ridurre l'indebitamento attraverso la crescita
Di fatto uno Stato ha quattro possibilità per liberarsi dei debiti. La prima è di gran lunga la migliore perché non presuppone sacrifici e consiste nel ripagare il debito mediante la crescita. Quando un'economia cresce, aumentano anche il gettito fiscale e il numero degli occupati. Al contempo calano le spese sociali - ad esempio le indennità di disoccupazione - o i finanziamenti alla cassa previdenziale obbligatoria. Con i fondi in eccesso si pagano i debiti, e il rapporto fra deficit di bilancio e produzione economica diminuisce (cioè migliora). Questo in linea puramente teorica. In pratica, purtroppo non è così che funziona. I tassi di crescita reale nei paesi industrializzati precipitano da decenni e sono a livelli decisamente troppo bassi per riuscire ad abbattere le montagne di debiti in futuro.
BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo