Pandemia: il settore assicurativo ne uscirà puntando sui dati
Cristina Iacob (Experian): gli strumenti di analisi svolgeranno un ruolo importante in questa ripresa, fornendo tutte le informazioni di cui hanno bisogno per limitare l'esposizione, promuovere nuove offerte e arricchire i loro servizi
La crisi causata dal COVID-19 ha colpito duramente il settore assicurativo, come e più di altri mercati. Non solo i sinistri sono aumentati in modo significativo, ma i rendimenti sono calati, lasciando molte attività con deficit importanti.
Oggi più che mai, gli assicuratori devono fare ricorso a tutti gli strumenti a loro disposizione per proteggersi e per pianificare al meglio il futuro. Secondo Experian il modo più efficace per farlo passa attraverso un utilizzo strategico dei dati.
Nei periodi di crisi, la probabilità che si verifichino operazioni fraudolente dettate dalla disperazione è più elevata. Una richiesta di risarcimento fasulla è spesso considerata con indulgenza, quasi fosse un crimine senza vittime, ma in realtà non è così, perché ne pagano le conseguenze sia gli assicuratori che i consumatori: i primi con una riduzione degli incassi, i secondi perché si trovano successivamente a pagare premi più elevati.
"Con migliori strategie di identificazione e gestione delle frodi, integrate da analisi in grado di individuare rapidamente eventuali anomalie, è possibile adottare contromisure per proteggersi dall'esposizione e mitigare i rischi collegati", spiega Cristina Iacob, Commercial Strategy Director, Experian. "Già ora, gli assicuratori si affidano ai dati per definire la loro esposizione al rischio: che si tratti di valutare potenziali danni a edifici e veicoli o anche la possibile perdita di vite, gli insight generati dai team che si occupano di analytics consentono di prendere decisioni valide e informate".
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