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02/12/2020

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La trasformazione della Cina rappresenta un'opportunità per le aziende italiane

 

Pechino sta spingendo lo sviluppo del mercato interno investendo in quei settori che contano oggi e nel prossimo futuro

Il mercato cinese sta dimostrando una resilienza ed una capacità di ripresa oltre le aspettative. Nell'ultimo trimestre il colosso asiatico ha registrato infatti un rimbalzo del PIL del +4,9%, in assoluta controtendenza con i mercati occidentali, con prospettive per il 2021 ancora più positive.
In conseguenza della crescita economica della Cina su scala globale - secondo quanto si legge nel Rapporto annuale "Cina 2020" del Centro Studi per l'Impresa della Fondazione Italia Cina (CeSIF) - le relazioni economiche italo-cinesi avranno un ruolo di sempre maggiore importanza nel prossimo futuro.

La trasformazione della Cina rappresenta un'opportunità per le aziende italiane

Gli elementi in gioco sono molteplici e riguardano le relazioni commerciali, gli investimenti italiani in Cina e gli investimenti cinesi in Italia. Per quanto riguarda le relazioni commerciali, oltre a ragionare sui valori dell'interscambio e sull'evoluzione della bilancia commerciale, è opportuno, in un'ottica di lungo periodo osservare l'andamento delle quote italiane nelle principali voci di esportazioni verso la Cina. Una tale analisi permette di comprendere se si stiano raccogliendo tutte le opportunità presenti, tenendo conto che la Cina rappresenta ancora la nona destinazione per l'export italiano con una quota del 2,7%.
E se la Cina resta un mercato promettente a cui guardare, altrettanto lo è il nostro Paese per la Cina: a fine 2019 risultavano direttamente presenti in Italia attraverso almeno un'impresa partecipata 405 gruppi cinesi, di cui 270 cinesi e 135 con sede principale a Hong Kong. Le imprese italiane partecipate da tali gruppi sono in tutto 760 e la loro occupazione è di poco superiore a 43.700 unità, con un giro d'affari di oltre 25,2 miliardi di euro.

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La Cina non è più la "grande fabbrica" del mondo. Il cambiamento nelle relazioni commerciali sarà molto profondo, poiché il governo sta spingendo lo sviluppo del mercato interno investendo in quei settori che contano oggi e nel prossimo futuro: consumi rivolti alla crescente classe media, mobilità, tecnologie avanzate, big data e intelligenza artificiale, energia e infrastrutture. Con una strategia mirata anche le imprese italiane possono cogliere grandi opportunità in questi settori in Cina.
Di questo si è discusso nel corso dell'incontro intitolato "Hints for a successful strategy in a changing scenario", promosso dalla Fondazione Italia Cina, con il contributo di Porsche Consulting, nel quale sono state affrontate tematiche e suggerimenti per una strategia di successo in uno scenario in continua evoluzione.
Secondo Filippo Fasulo, CeSIF Director Fondazione Italia Cina, "Con la pandemia in corso Pechino ha ripreso e accelerato alcune delle tendenze già in atto. In particolare, l'attenzione è rivolta al potenziamento della dimensione interna dell'economia - innovazione della produzione e consumi - per ridurre la dipendenza dall'esterno in un contesto di incertezza globale".

In questo contesto socio-economico in mutazione le aziende devono adottare nuovi approcci: le vecchie strategie, come trovare un buon distributore in Cina, magari in Joint Venture, non sono la strada per sviluppare uno dei mercati più importanti per il prossimo decennio.
Josef Nierling, Amministratore Delegato di Porsche Consulting in Italia (nella foto), afferma che "Ogni azienda italiana dovrebbe avere un capitolo della propria strategia 2030 dedicato alla Cina. Per aver successo in un mercato sempre più sofisticato e che punta al consumo interno bisogna avere un approccio ?local for local', sviluppando e proponendo in Cina i nostri più innovativi prodotti".
Per esempio, Porsche ha scelto proprio questo mercato per lanciare una piattaforma di intelligenza artificiale che è in grado di prevedere quali configurazioni di auto sono più attrattive per il cliente, con l?obiettivo di avere disponibili in concessionario dei prodotti più in linea con i gusti locali.



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