Le tre J che spingeranno l'economia e i mercati
Clément Inbona (La Financière de l'Echiquier): a Joe Biden, Janet Yellen e Jerome Powell potrebbero affiancarsi le 3 M di Macron, Merkel e Mario (Draghi)
Viene da pensare che per assurgere alle più alte cariche oggi negli Stati Uniti sia necessario avere un nome che inizi con la "J". Dopo Jerome (Powell), a capo della Fed dal 2018, e Joe (Biden) eletto 46° Presidente degli Stati Uniti questo mese, tocca ora a Janet Yellen la cui la nomina al Tesoro statunitense è stata da poco annunciata.
È ormai noto, dal 23 novembre, il nome del futuro Segretario del Tesoro, l'equivalente del nostro Ministro dell'Economia e delle Finanze. Janet Yellen sarà nominata il prossimo gennaio, previa approvazione del Senato, per il momento repubblicano. Questa nomina è un'ottima notizia per l'economia statunitense e per i mercati finanziari.
In primo luogo perché colei che fu la prima presidente della Fed nel 2014 vanta un curriculum esemplare per la posizione. Si è finora brillantemente destreggiata tra responsabilità accademiche - Berkeley, Harvard, LSE - governative, in qualità di consigliere economico di Bill Clinton, e monetarie da vicepresidente prima della Fed dal 2010 al 2014 e da presidente poi nel quadriennio successivo.
In secondo luogo perché Janet Yellen è una risorsa politica di peso qualora il Congresso dovesse rimanere diviso. Yellen appartiene all'ala progressista del Partito Democratico anche se si può fregiare dei molti voti repubblicani ottenuti quando era a capo della Fed e dell'apprezzamento di entrambi gli schieramenti.
Infine, perché le sfide che dovrà affrontare sembrano fatte su misura. Oggi, la disoccupazione negli Stati Uniti si attesta al 6,9% e la metà circa dei senza lavoro per via della crisi del COVID-19 non hanno per ora ritrovato un'occupazione. La signora Yellen è una specialista del mercato del lavoro e ha del resto affrontato questo tema con suo marito, il premio Nobel per l'economia Georges Akerlof.
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