07/01/2021

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In Italia il 71% dei consumatori ha già cambiato le modalità di acquisto e la tipologia di prodotti acquistati

 

Stefano Vittucci (EY): due tendenze preponderanti sono la riduzione dei consumi nel futuro e lo spostamento accelerato verso l'acquisto online di prodotti in precedenza acquistati nei negozi fisici

La pandemia lascerà profonde modifiche nel comportamento dei consumatori anche quando sarà alle spalle. E questo perché ha modificato in modo radicale le dinamiche di acquisto e in qualche modo fatto evolvere le logiche dietro ad esse.
Lo spiega l'EY Future Consumer Index, un'indagine sviluppata sul territorio nazionale e internazionale che tiene traccia dei cambiamenti nell'atteggiamento e nei comportamenti dei consumatori nel tempo e identifica i segmenti di consumatori emergenti. La survey fornisce una prospettiva unica con cui valutare quali cambiamenti hanno una durata temporale legata alla crisi COVID-19 e quali invece possono essere i cambiamenti che influenzeranno il consumare nel lungo termine.

In Italia il 71% dei consumatori ha già cambiato le modalità di acquisto e la tipologia di prodotti acquistati

Secondo Stefano Vittucci, Partner EY, Responsabile Consumer Products and Retail in Italia, "il COVID-19 ha avuto un impatto senza precedenti nell'atteggiamento di consumo degli italiani. Dall'indagine EY Future Consumer Index emerge che il 71% ha già cambiato le modalità di acquisto e la tipologia di prodotti acquistati (53%). I consumatori sono più coscienti e cauti a proposito della loro salute fisica (il 60% vuole fare scelte più salutistiche), prestando più attenzione all'impatto sull'ambiente e alla sostenibilità (63%). Due tendenze preponderanti sono la riduzione dei consumi nel futuro (il 50% prevede di spendere meno durante le festività natalizie) e lo spostamento accelerato verso l'acquisto online di prodotti in precedenza acquistati nei negozi fisici (34%). Gli acquisti su piattaforme digitali saranno protagonisti anche durante le feste, infatti, l'81% dei consumatori intervistati aspetterà i saldi e per la maggior parte acquisterà online".

In Italia il 71% dei consumatori ha già cambiato le modalità di acquisto e la tipologia di prodotti acquistati

Dall'indagine emerge inoltre che:
Il COVID-19 ha avuto un impatto senza precedenti nell'atteggiamento di consumo degli italiani. Come conseguenza i consumatori sono:
- 90% preoccupati per la famiglia;
- 85% preoccupati per la libertà;
- 66% preoccupato per il lavoro;
- 82% preoccupato per le finanze;
- 71% ha cambiato le modalità di acquisto;
- 53% ha cambiato i prodotti acquistati;
- 39% sta acquistando solo l'essenziale.
I consumatori italiani stanno cambiando e visitano i negozi meno che mai:
- 81% si stanno limitando in certi acquisti fino alla prossima stagione dei saldi;
- 56% pianificano in anticipo e fanno grandi acquisti alimentari piuttosto che acquistare più frequentemente;
- 55% stanno usando i negozi più piccoli per piccoli acquisti quotidiani piuttosto usare i supermercati più grandi;
- 43% stanno acquistando meno frequentemente.

Seguici: 

Tra i motivi di disagio:
- 66% viaggiare nei mezzi pubblici;
- 60% andare al cinema;
- 46% provare i vestiti in un negozio;
- 38% andare al bar;
- 37% mangiare al ristorante;
- 33% andare in un centro commerciale;
- 30% fare shopping in un negozio di vestiti;
- 13% acquistare in un supermercato
Le opportunità degli acquisti online
Due tendenze preponderanti sono la riduzione dei consumi nel futuro e lo spostamento accelerato verso l'acquisto on-line di prodotti in precedenza acquistati in negozio. Il 28% degli italiani crede infatti che le modalità di acquisto cambieranno nel lungo periodo e il 34% dice che acquisterà di più online cose che di solito acquistavano nei negozi.
Non tutti i prodotti avranno la stessa importanza nell'acquisto online. Il 60% dei consumatori italiani dice che acquisterà principalmente elettrodomestici e prodotti tecnologici online, inoltre il 63% afferma che il servizio al cliente è un importante elemento della loro esperienza. Prima del COVID-19 solo il 17,8% degli acquisti di questa categoria avveniva online. Tra il 45% dei consumatori che acquista on-line prodotti del supermercato, il 46% dice che quando acquistano on-line provano meno nuovi prodotti di quanto fanno di solito quando acquistano nel negozio.

Quando si tornerà alla vita normale e come sarà?
L'orizzonte temporale per tornare alla vita "normale" viene percepito con diverse tempistiche dagli italiani, mentre per lo shopping e il lavoro si prevede che sia questione di giorni o settimane, per il 61% e il 57% degli italiani rispettivamente, per altre tematiche si prevede che i tempi saranno più lunghi. Come per il viaggiare dove gli italiani prevedono che sarà questioni di mesi (46%) o di anni (28%).
Inoltre, la nuova vita "normale" sarà diversa da quella del passato, infatti il 41% degli italiani crede che il modo di vivere cambierà significativamente nel lungo termine:
- Il 65% non acquisterà prodotti di cui non hanno bisogno, anche se vuol dire non essere al passo con gli ultimi trend;
- Il 28% cambieranno il modo di fare acquisti;
- Il 65% sono più coscienti a cauti a proposito della loro salute fisica:

- Il 56% pianifica di concentrare gli acquisti piuttosto che acquistare più frequentemente;
- Il 58% fanno più attenzione all'impatto sull'ambiente di quello che comprano e consumano;
- Il 25% ordinerà online e farà il pick-up nel negozio più spesso (es. click and collect);
- Il 27% prevede di essere in grado di lavorare in maniera flessibile.
Quattro nuovi segmenti di consumatori sono emersi durante la profonda crisi del COVID-19
Il 44% dei consumatori italiani pensa che la pandemia avrà un impatto sulle loro vite per almeno un altro anno.
Il 32% sono "in difficoltà e preoccupati" (32%): molto preoccupati su molti aspetti della loro vita, compresa la salute e le finanze. Limitano le attività per ridurre I costi e proteggersi dal Covid-19. Si aspettano impatti di lungo termine derivanti dalla pandemia.
Il 33% sono OK e "si stanno adattando": in generale stanno reagendo bene, sentendosi in controllo delle loro vite. Le perdite finanziarie personali non sono preoccupanti ma sono preoccupati per l'impatto sull'economia locale. Eppure, hanno adattato i comportamenti a causa del COVID-19, visitando meno negozi, focalizzandosi sull'essenziale vs il superfluo, acquistando localmente e sentendo che I loro valori personali sono cambiati.

Il 25% sono "non toccati e indifferenti": minimo cambiamento nello stile di vita in comparazione al periodo pre-Covid nonostante il 38% di questo segmento siano Baby Boomers o più anziani che sono a più alto rischio sanitario.
Il 10% "colpiti ma ottimisti": più preoccupati su tutti gli aspetti della vita, cambiano il modo in cui vivono e percepiscono la vita. Tagliano le spese a causa delle perdite finanziare conseguenti alla crisi. Tuttavia, rispetto agli altri segmenti, prevedono una rapida ripresa dell'economia e percepiscono che i cambiamenti che hanno sono per un miglior futuro.
Atteggiamenti di consumo attuali e futuri in Italia
Si possono identificare 4 profili di consumatori attuali e 5 profili di consumatori del futuro in base all'impatto del COVID-19 sulla vita delle persone e all'atteggiamento futuro verso sé stessi, i consumi e la società.

Sui cambiamenti degli stili di consumo l'indagine dà delle importanti indicazioni:
- priorità alla salute e benessere: il 60% farà scelte più salutistiche negli acquisti nel lungo termine (cibo e bevande);
- focus sulla sostenibilità: il 63% sarà più propenso ad acquistare da una società che condividerà le informazioni sull'impatto sul pianeta dei prodotti;
- spostamento sull'online: il 43% nei prossimi grandi eventi di vendita (come è accaduto per esempio con il Black Friday) farà la verifica nelle offerte principalmente o esclusivamente online;
- frugalità: il 54% pianifica di ridurre l'ammontare della spesa per beni non essenziali (vestiti, cosmetici) nei prossimi 6-12 mesi;
- focus su Local: il 38% acquisterà più a livello locale e su piccole aziende nel lungo termine;
- attesa dei saldi: l'81% sta aspettando prima di fare qualche acquisto che ci sia il prossimo evento di saldi;

- concentrazione acquisti: il 56% pianifica gli acquisti in modo da concentrali in pochi eventi piuttosto che fare acquisti frequenti;
- acquisto locale: il 55% sta usando i piccoli negozi per il rifornimento quotidiano evitando i negozi più grandi;
- meno frequenza: il 43% sta acquistando meno frequentemente.
I criteri di scelta dei prodotti sono cambianti durante la pandemia rispetto a prima, focalizzandosi sulla disponibilità e il delivery, in particolare:
- Prezzo: 64%
- Salutistico: 60%
- Provenienza locale: 59%
- Disponibilità prodotti: 54%
- Qualità del servizio: 52%
Cinque nuovi segmenti di consumatori possono essere identificati per il futuro in base alle priorità che daranno alle loro vite e scelte di consumo
L'indagine poi ha studiato come questi 4 segmenti di popolazione si evolveranno nel futuro, identificando 5 nuovi segmenti di consumatori, differenziati per tipo di preoccupazioni (priorità, scelte di acquisto e utilizzo tecnologie digitali).

Descrizione dei 5 segmenti di popolazione in base alle priorità:
- Il 31% darà "priorità ai beni essenziali": Vivranno adattandosi ai loro mezzi finanziari. Non acquisteranno cose che non siano assolutamente necessarie e guarderanno sempre alle grandi promozioni. Non considerano molto le marche quanto i prodotti che le stesse vendono.
- Il 30% darà "priorità alla salute": Proteggeranno la salute propria e della propria famiglia. Si focalizzeranno sulle cose più importanti della vita e su cosa percepiscono corretto per il lungo termine. Sceglieranno i prodotti di cui si fidano che siano sicuri. Minimizzeranno i rischi non necessari e compreranno on-line piuttosto che nei negozi.
- Il 17% darà "priorità al pianeta": Cercheranno di tagliare gli sprechi e ridurre i loro impatto sull'ambiente. Si legheranno con altre persone che condividono gli stessi valori e compreranno marchi che riflettono i loro valori. Accetteranno più rinunce se questo aiuterà le generazioni future.

- Il 13% darà "priorità alla società": Vogliono che tutti lavorino insieme per un disegno superiore più grande. Acquisteranno da grandi ed oneste aziende. Vorranno dimostrazioni che i bisogni della comunità sono messi al pari con i profitti.
- Il 9% darà "priorità all'esperienza": Vivranno alla giornata e cercheranno esperienze che garantiranno di godere il meglio della vita. Proveranno nuove cose e cercheranno prodotti e servizi personalizzati. Acquisteranno marchi che comunicheranno molto a proposito della personalità di chi acquista quel marchio.
I criteri di acquisto futuri di tali segmenti saranno differenziati dando priorità ad alcuni piuttosto che ad altri a seconda del segmento di appartenenza, col segmento di base che darà la massima priorità al prezzo, mentre chi è più focalizzato sulla salute si concentrerà su prodotti salutistici. Chi sarà focalizzato sul senso di appartenenza alle comunità darà priorità ai prodotti di origine locale e sostenibili. Per chi punterà sulla stima sociale è importante la provenienza locale mentre il lusso avrà l'importanza più alta nel segmento più legato all'auto gratificazione. Per tutti i segmenti il prezzo rimane comunque sempre tra i primi criteri di scelta a testimonianza della crisi economica attuale.

L'indagine, inoltre, evidenzia come sarà il consumatore del futuro su vari aspetti quali lavoro, abitudini, consumi, viaggi.
Sul lavoro il 27% prevede che lavorerà in maniera più flessibile e il 18% che viaggerà meno per lavoro.
Anche per quanto riguarda il modo di viaggiare i consumatori mostrano un profondo cambiamento nelle loro abitudini, preferendo l'uso dell'auto al posto dell'aereo e in generale prevedendo una minore mobilità.
Inoltre, si può notare come le categorie di consumo ove si spenderà di più in futuro riguarderanno i viaggi, le attività all'aperto, il fitness, il cibo fresco, i vestiti e le scarpe.
In questo contesto è anche rilevante vedere come i consumatori programmano di orientare i loro acquisti su diversi canali di vendita, e dove l'online avrà un'importanza molto forte soprattutto per quanto riguarda i prodotti di elettronica, l'abbigliamento e gli accessori e i prodotti di bellezza.



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