Intelligenza Artificiale: i media e la politica antitrust svolgono un ruolo fondamentale
Jacques-Aurélien Marcireau (E. Rothschild AM): qualsiasi tecnologia potenzialmente utilizzata per identificare e combattere la disinformazione dovrà fare affidamento su informazioni di alta qualità e provate
Il progresso dell'Intelligenza Artificiale (IA), ovvero tutte le tecnologie che consentono alle macchine di riprodurre le capacità cognitive umane, richiederà la revisione di almeno due istituzioni: i media e le autorità antitrust. Altrimenti le nostre democrazie ne soffriranno.
Sebbene la natura delle minacce si evolva nel tempo, i problemi rimangono gli stessi. Per quanto riguarda i media, si tratta di garantire un sistema in grado di produrre informazioni di alta qualità per tenere informati i cittadini, alimentare il dibattito pubblico e resistere ai tentativi di disinformazione. Per quanto riguarda l'antitrust, l'obiettivo è quello di mantenere un equilibrio tra le forze economiche, per evitare che una qualsiasi di esse si trovi a lottare contro il potere monopolistico, permettendogli a sua volta di minacciare l'autonomia del potere politico.
I social network si trovano esattamente al punto d'incontro tra questi due problemi. Lo scandalo di Cambridge Analytica e i rapidi miglioramenti nei deepfake - video/fotomontaggi sorprendentemente realistici - dimostrano che stiamo entrando in un'era in cui l'intelligenza artificiale è stata deviata dal raggiungimento di progressi a beneficio degli esseri umani, per generare campagne di disinformazione personalizzate basate sulle debolezze individuali.
Nel suo libro "Fascism: a warning", Madeleine Albright, la prima segretaria di Stato americana sotto l'amministrazione Clinton, descrive come potrebbe essere questo mondo, prendendo spunto dall'esempio dell'Ucraina, inondata di disinformazione durante il recente conflitto, che vive in un mondo "post-verità" e quindi paralizzato. Oggi è molto più economico - sotto ogni aspetto - usare la tecnologia per disinformare che per informare.
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