Industria cosmetica: tiene la capacità di innovazione nonostante il coronavirus
Secondo un report della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo la pandemia ha provocato una riduzione di fatturato del 12,8%. Solo nel 2023, si tornerà sui livelli del 2019
La cosmetica italiana, dopo anni di forte crescita, è stata pesantemente colpita dalla pandemia. Il settore mostra di avere in sé le energie per tornare a recuperare il terreno perso. La capacità innovativa è uno dei punti di forza della cosmetica italiana, insieme agli alti standard qualitativi, alla flessibilità e all'adattamento al contesto. E' premiante la presenza in Italia di filiere di fornitura complete e radicate. Digitale, R&S, sostenibilità , sicurezza e mercati esteri sono i principali driver di crescita del settore, da cogliere proseguendo lungo la via degli investimenti, materiali ma soprattutto immateriali, da accompagnare con adeguati programmi di formazione. Le imprese del settore possono affrontare questo percorso, supportate da un buon equilibrio economico-finanziario visibile dall'alta e crescente incidenza del patrimonio netto sul passivo. E' quanto emerge da un report della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Ma entriamo nel dettaglio.
La cosmetica italiana nel post COVID: filiere e mercati

Secondo i dati preconsuntivi di Cosmetica Italia il fatturato del settore nel 2020 ha subito una riduzione pari al 12,8%, scendendo a quota 10,5 miliardi di euro, 1,5 miliardi in meno rispetto al 2019. Hanno pesato sia gli arretramenti subiti sul mercato interno (-10,2%), sia le perdite accusate all'estero, con l'export stimato in calo del 16,5%. In forte difficoltà gran parte dei canali di vendita, con l'eccezione di farmacie, grande distribuzione ed eCommerce.
Sono stati particolarmente colpiti i canali distributivi interessati dalle chiusure obbligatorie dei negozi professionali o più esposti ai forti vincoli agli spostamenti delle persone: le vendite di centri estetici, saloni di acconciature, profumerie ed erboristerie hanno subito cali compresi tra il 26% e il 30,5%. Farmacie e grande distribuzione hanno limitato le perdite a pochi punti percentuali (-2,5%), mentre l'eCommerce ha sperimentato un vero e proprio boom, con un balzo prossimo al 42% che ha portato il fatturato complessivo di questo canale a superare i 700 milioni di euro, pari al 7,4% del mercato.

Sono emerse nuove abitudini di consumo: Cosmetica Italia rileva che i consumi di profumeria alcolica sono diminuiti di oltre 20 punti percentuali, mentre le tinture per capelli fai da te sono aumentate del +30% e i saponi liquidi del +38%. L'uso della mascherina ha penalizzato i rossetti e altri prodotti per il trucco delle labbra, a favore del make-up occhi. E' poi aumentata la domanda per prodotti per lo skincare in grado di idratare e rigenerare la pelle del viso dopo un uso prolungato della mascherina. Più in generale si è osservata una crescente attenzione verso i cosmetici a connotazione naturale e sostenibile e verso prodotti sicuri.
Il settore mostra di avere in sé le energie per recuperare in fretta il terreno perso
Già nel secondo semestre del 2020 sono emersi segnali incoraggianti: il grado di utilizzo degli impianti, dopo il crollo dei primi sei mesi dell'anno quando più della metà delle imprese segnalavano una riduzione, ha mostrato evidenze di recupero, con il 21% delle imprese che dichiara di aver registrato un aumento e "solo" il 31% una diminuzione. Sempre secondo l'ultima indagine condotta da Cosmetica Italia, l'83% delle imprese dichiara di poter raggiungere un nuovo equilibrio, recuperando quanto perso nel corso del 2020, già entro la fine del 2021.
BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo
