Dai digitali nativi ai mobile born? - Recensione del libro "Figli delle app. Le nuove generazioni digital-popolari e social-dipendenti" di Francesco Pira
Un percorso attraverso generazioni che si sono evolute all'interno di ambienti sempre più tecnologici, immersi negli universi social, spesso da soli, tutti accomunati nell'evidente dicotomia tra connessione e relazione
Il mondo degli adolescenti sta pagando forse più di altri gli effetti della dinamica esplosione del digitale e, nel pratico, i problemi legati alla pandemia e al forzoso lockdown. C'è da interrogarsi su tutto questo, e su che effetti produce sui giovani di oggi, futuri cittadini, consumatori, lavoratori del domani?

A queste domande offre un interessante spunto di riflessione l'ultimo scritto di Francesco Pira, dal titolo "Figli delle app. Le nuove generazioni digital-popolari e social-dipendenti", edito da FrancoAngeli.
Avendo un figlio quattordicenne, letteralmente impazzito per tutto ciò che è social, vivo in diretta e mi ritrovo a pieno nelle considerazioni che Pira propone nel suo testo. Forse, più di altre, colpisce la considerazione secondo la quale le magnificenze, i limiti sconfinati, le possibilità immense che il digitale e internet offrono, da opportunità (che la mia generazione per esempio non aveva) si trasformano in minaccia se non affrontati e gestiti con conoscenza e misura.
Occorre, e traspare evidentemente dalle pagine del testo, una chiamata alla mobilitazione tanto da parte dei nuclei familiari quanto della scuola, i soli in grado di poter permettere un distillato di conoscenza e di accettazione delle regole che occorre comunque seguire pensando e fruendo del digitale.
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