Azionario: il 2021 continuerà a premiare gli investitori?
Richard Flax (Moneyfarm): se il 2020 è stato l'anno dei cosiddetti titoli "growth", molti nel settore tecnologico, il 2021 ha visto finora uno spostamento verso i settori "value"
Quando pianifichiamo per il futuro, ci sono sempre una miriade di fattori da tenere a mente.
In questo aggiornamento di mercato ne esploreremo alcuni per agevolare una migliore comprensione del nostro processo decisionale e dell'impatto che le nostre scelte potrebbero avere sui portafogli nei prossimi mesi.
Non è infrequente che i mercati finanziari si lascino ossessionare da un singolo dato.
La scorsa settimana è stato il turno del tasso di interesse sui titoli di stato statunitensi a 10 anni.
Il rendimento dei Treasury è aumentato notevolmente quest'anno, spingendo al ribasso i prezzi delle obbligazioni in modo abbastanza netto. La dinamica ha in qualche modo preoccupato gli operatori di mercato, che si chiedono se la Federal Reserve dovrà intervenire per gestire la situazione, andando a rallentare il suo supporto all'economia.

Ma la Fed finora sembra rilassata e l'impatto sul mercato azionario è stato molto sfumato.
I rendimenti obbligazionari sono aumentati, almeno in parte, a causa delle aspettative di una crescita economica più forte del previsto.
Ciò dovrebbe essere di buon auspicio per i profitti delle società e, più in generale, per le azioni. In questo momento l'effetto benefico di una crescita migliore delle aspettative sta superando la preoccupazione per una stretta monetaria e ciò ha permesso ai mercati azionari di performare in modo molto positivo nel 2021.
Una crescita azionaria guidata dalle aspettative economiche ha ovviamente delle conseguenze. All'interno dei mercati azionari stiamo assistendo a un processo di rotazione.
Se il 2020 è stato l'anno dei cosiddetti titoli "growth" - molti nel settore tecnologico -, il 2021 ha visto finora uno spostamento verso i settori "value". Si tratta di imprese con valutazioni migliori e più esposte all'andamento generale dell'economia, le cui prospettive potrebbero migliorare rapidamente in un contesto accomodante.

Per esempio, nel 2020 i titoli growth statunitensi hanno reso circa il 38,5% (in dollari). I titoli value hanno reso il 2,8%. Finora nel 2021 l'indice growth è sceso dell'1% circa, mentre le aziende value sono salite del 10,5%.
Quali sono le conseguenze sui portafogli
Nel breve termine, diciamo nei prossimi sei mesi, la questione è aperta all'interpretazione.
Come reagiranno i mercati finanziari al probabile scenario di una ripresa più forte e di un aumento, forse temporaneo, dell'inflazione? Riteniamo che questo sarà un ambiente abbastanza positivo per le azioni e continuiamo a guardare con favore a un'esposizione ai titoli value nei nostri portafogli più rischiosi.
Ricordiamo che, alla fine dello scorso anno, abbiamo deciso di puntare su questi titoli, ed essi resteranno il nostro focus quando decideremo di aumentare ulteriormente il rischio dei portafogli perché crediamo che né l'inflazione né i rendimenti dei titoli di Stato aumenteranno tanto di più di quanto abbiano fatto finora.
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