Le obbligazioni in dollari si fanno più interessanti
Chris Iggo (Axa IM): non dovrebbe sorprenderci se gli yield dovessero salire ancora, dopo tutto è quanto stanno scontando i mercati a termine
Le azioni stanno riportando performance superiori alle obbligazioni, gli yield stanno salendo e la curva negli Stati Uniti si fa sempre più ripida.
La Federal Reserve cerca di ancorare le aspettative sui tassi a breve termine, ma il segmento a più lungo termine della curva riflette il boom reflazionistico.
Il reddito fisso negli Stati Uniti torna dunque a essere interessante.
Eppure, la risalita degli yield probabilmente non è finita e pochi si sorprenderebbero se gli yield superassero la soglia del 2%.
Non è una tragedia.
L'economia americana è in pieno fermento.
I mercati USA proseguono con la tendenza reflazionistica. Abbiamo assistito a un irripidimento della curva dei rendimenti per i Treasury, i titoli value hanno fatto meglio di quelli growth e i prezzi delle materie prime in genere sono aumentati.

Appare chiaro che c'è un robusto consenso su una crescita forte e sull'aumento dell'inflazione negli USA. Non è ancora chiaro se il mercato creda veramente alle dichiarazioni di Powell sulla ripresa economica in corso, ma non possiamo neppure essere certi di poter scontare un rialzo dei tassi di interesse prima di quanto indicato dalla Federal Reserve.
Dunque, gli yield a due anni restano entro lo stesso range dalla scorsa primavera. Nel contempo, dal segmento a 5 anni della curva sembra che entro il 2025-2026 assisteremo a diversi rialzi dei tassi: gli yield sono saliti di 55 punti base (p.b.) dall'inizio dell'anno.
Quanto possono salire gli yield?
Nel frattempo, vale la pena di chiedersi fino a che punto gli yield possano salire. Un primo approccio potrebbe essere quello di monitorare le aspettative inflazionistiche di lungo periodo e gli yield reali.
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