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12/05/2021

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Il dato è mio, ma non lo gestisco io

Il GDPR è in funzione? Chi lo usa? E perché i dati non sono accessibili?

Uno degli aspetti della digitalizzazione forzata del Paese è la proliferazione di punti di contatto digitali. Ogni utente non solo inserisce i propri dati sui vari siti di eCommerce, ma praticamente ogni piattaforma li deve poi gestire.
Quello che le persone non sanno è che quei dati sono in custodia presso i gestori dei servizi, ma sono di proprietà totalmente nostra.
Loro li gestiscono per noi, li utilizzano, o meglio, li dovrebbero utilizzare per gestire le nostre operazioni, ma possiamo chiedere che li cancellino o che ci facciano sapere l'uso che è stato fatto.
Non è una questione banale, perché il regolamento del GDPR è in vigore da tempo e passata la paura iniziale della percentuale sul fatturato per la multa, sembra che tutti si siano dimenticati di come funziona.
Non solo, alla richiesta recente presso un'azienda importante di cancellazione dei dati, mi è stato riferito che per due anni ancora i dati li devono gestire. Peccato che non sia più cliente da 6 anni!
Nel frattempo mi mandano mail e mi telefonano.


Quindi, in base a cosa stanno custodendo i miei dati?
E perché non li cancellano visto che c'è una richiesta e non sussiste nessuna ragione fiscale o legale per conservarli?
Quante aziende si comportano così?
La cancellazione deve essere automatica.
Capiamo il problema delle mail, come Business Community è capitato, e ancora capita, che qualcuno dica di ricevere la nostra newsletter senza essersi iscritto. Noi adottiamo il doppio opt-in da anni e la procedura la può testare chiunque, anche con una mail fittizia, per vedere non solo che non si riceve il messaggio fino alla seconda accettazione, ma che si viene cancellati alla prima richiesta.
E' una procedura automatica, nessuno di noi può intervenire manualmente, però può capitare che qualcosa non funzioni, ma non è certamente la regola e, nel caso di disguido, ci facciamo in quattro per risolvere il problema.
Abbiamo anche subito un attacco alla casella di posta, che veniva utilizzata in maniera indiretta e non da noi, capiamo bene quindi che può capitare e che la cosa dia parecchio fastidio a chi la riceve e crea un danno a noi.



Noi ci possiamo difendere con poche armi, ma con trasparenza, cosa che è ben diversa dal comportamento opaco di tanti servizi.
Per capirci, pochi sanno che è possibile iscriversi all'elenco delle opposizioni per non ricevere telefonate di telemarketing.
Il problema vero è che non funziona.

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