Bassa inflazione: l’allentamento monetario sostiene il rialzo delle azioni
Hechler-Fayd\'herbe (Credit Suisse): Azioni, titoli di credito, hedge fund e settore immobiliare in gran parte degli USA e in parti dell’Europa e dell’Asia saranno quelli più avvantaggiati
A cinque mesi dall’inizio dell’anno, si evince che l’allentamento quantitativo sta mostrando da ultimo risultati concreti. Ciò si manifesta quando le relazioni convenzionali tra tassi d’interesse e valutazioni obbligazionarie e azionarie tornano al centro dell’attenzione nella meccanica dei mercati finanziari e nelle menti degli investitori. Due elementi sono decisivi nel determinare il grado e la minaccia dei rischi correlati ai tassi d’interesse per i prezzi degli asset. Uno è se il miglioramento dei dati economici coincide con il rialzo delle previsioni sull’inflazione, sfociando pertanto in previsioni sui tassi d’interesse in rapida ascesa. La cosa importante è che questo non è il caso dei Paesi più sviluppati. Negli USA, l’inflazione poco elevata consentirà all’uscita della Fed di essere lenta, e i tassi a livello globale resteranno bassi per un periodo di tempo prolungato. Il secondo è lo spazio di manovra ancora presente per le valutazioni degli asset per quanto riguarda i sostegni fondamentali. Le valutazioni economiche consentiranno di assorbire meglio le fluttuazioni dei tassi d’interesse anche a fronte di un miglioramento delle prospettive economiche e degli utili. Riteniamo che le valutazioni delle azioni rimangano più interessanti di quelle delle obbligazioni. Manteniamo pertanto il nostro focus strategico sulle azioni, e tenderemmo a fare un ingresso più consistente sui mercati con una valutazione attraente in fasi di temporanee battute d’arresto.

Reddito fisso: i titoli di credito continuano a godere di un sostegno, duration poco attraente
Negli ultimi mesi i tre mercati dei titoli di stato che si sono costantemente distinti con rendimenti ben lontani dai (al di sotto dei) rispettivi valori equi stimati sono stati i titoli di stato giapponesi (JGB), i bund tedeschi e i titoli della Confederazione. Di conseguenza, evidenziano la vulnerabilità maggiore in assoluto per una correzione. Il rialzo dei rendimenti dei JGB ne è una controprova, sebbene non riteniamo che siano ancora probabili grandi correzioni da questo livello nei prossimi 6–12 mesi. I bund, pur avendo una valutazione elevata, continuano a trarre vantaggio dalla possibilità che la BCE possa diminuire ulteriormente i tassi. I rendimenti dei titoli della Confederazione, di contro, potrebbero essere i prossimi a evidenziare una correzione al rialzo per avvicinarsi al valore equo. A fronte di un ridimensionamento dei rischi sistemici, l’attrattiva degli asset svizzeri non remunerativi è diminuita e si possono prevedere dei deflussi in alternative con migliori rendimenti. I titoli di credito restano favoriti nell’ambito della classe del reddito fisso. Raccomandiamo per lo più una selezione di obbligazioni bancarie, corporate e dei mercati emergenti con scadenze brevi-medie.
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